09/02/2016 di Redazione

Acquisizioni, Verizon potrebbe bussare alla porta di Yahoo

Intervistato dalla Cnbc, il Ceo della telco statunitense ha ammesso che alcuni asset del gruppo guidato da Marissa Mayer funzionerebbero bene se uniti ad Aol. Si tratta solo di un’ipotesi, ma gli analisti già in passato hanno posto il provider tra i nomi

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Yahoo è in cerca di un salvatore. O meglio, nei prossimi giorni il mercato potrebbe partorire il nome dell’azienda in grado di rilevare, forse a prezzo di saldo, uno dei più antichi nomi dell’Internet economy. La competizione, secondo alcuni, sarebbe ormai una gara aperta a pochi nomi (almeno tra i big tecnologici): Microsoft, Alphabet, Facebook e Verizon. E in queste ore è stato proprio il colosso delle telecomunicazioni a stelle e strisce a far parlare di sé, direttamente dalla bocca del numero uno, il Ceo Lowell McAdam. L’amministratore delegato del gruppo ha infatti confermato alla Cnbc l’interesse della società per Yahoo. Una scelta molto logica, considerando che nel 2015 Verizon ha acquisito Aol per 4,4 miliardi di dollari. Una mossa che andrebbe a braccetto con la strategia “a tre livelli” della telco newyorchese, descritta da McAdam ai microfoni della Cnbc: fornire ottima connettività, avere a disposizione piattaforme per portare traffico sulla propria rete e, infine, possedere contenuti che supportino tutto l’ecosistema.

“Dobbiamo capire innanzitutto il trend”, ha spiegato McAdam, “ma a un prezzo giusto credo che unire alcuni degli asset (di Yahoo, ndr) con quelli di Aol sarebbe una buona idea”. Da una piccola apertura alla fusione ne passa di acqua sotto i ponti, ma le parole del numero uno di Verizon non sono sicuramente affidate al caso. E possono andare dritte al bersaglio. È indubbio che Yahoo debba fare urgentemente qualcosa e un’operazione di questo genere potrebbe rappresentare una via d’uscita capace di soddisfare gli investitori.

Forse più dell’ingarbugliato progetto di spin off di asset fondamentali e della separazione in una newco ripulita, per concentrarsi sulla quota detenuta in Alibaba: piano fortemente voluto dal Ceo Marissa Mayer a inizio 2015, ma sonoramente bocciato dal board aziendale dopo nemmeno 12 mesi. Idea che si è ulteriormente incagliata dopo la pubblicazione dell’ultima trimestrale, che ha registrato perdite per 4,53 miliardi di dollari.

 

Lowell McAdam, Ceo di Verizon

 

Le parole di McAdam seguono tra le altre cose quelle del chief financial officer di Verizon, Fran Shammo, che durante una conferenza dello scorso dicembre si era dimostrato nettamente più cauto e aveva dichiarato: “Se avrà senso dal punto di vista strategico e sia noi sia i nostri azionisti potranno trarne un ritorno economico, allora si potrà valutare. Ma parlarne adesso è prematuro. Non sappiamo nemmeno cosa deciderà il board di Yahoo: è decisamente troppo presto”. L’uscita del Ceo potrebbe ora cambiare le carte in tavola?

 

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