28/04/2020 di Redazione

App di tracciamento, in Francia è il giorno del dibattito

In parlamento la discussione su StopCovid, che dopo l’addio al consorzio PEPP-PT dovrebbe basarsi sul framework proposto da Google e Apple. 471 esperti mettono in guardia dai rischi.

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In tutto il mondo si parla delle app che, tracciando i contatti tra le persone, possono essere d’aiuto nella lotta alla diffusione del Coronavirus. Ieri è partita l’Australia, con la sua CovidSafe, e oggi è il turno del parlamento francese, che ha messo all’ordine del giorno la discussione sull’app StopCovid. Il confronto fra tecnologie utilizzate e su come proteggere la privacy dei cittadini è serrato e ha coinvolto in queste settimane diversi attori impegnati a proporre soluzioni capaci di convincere anche i più scettici.

In vista del dibattitto parlamentare, un gruppo di 471 esperti di sicurezza e crittografia ha scritto una lettera aperta per mettere in guardia dai potenziali rischi. “È fondamentale che i benefici per la salute di una soluzione digitale siano analizzati in profondità dagli specialisti e sufficientemente provati e significativi per giustificare i pericoli coinvolti,” si legge. “Se una tale applicazione dovesse essere adottata nonostante i pericoli, ci si aspetterebbe la piena trasparenza nel suo sviluppo e impiego: tutte le scelte tecniche devono essere documentate, argomentate e prese con responsabilità; il protocollo e la sua attuazione devono essere documentati, pubblici e soggetti ad audit indipendenti; la gestione dei dati deve essere conforme ai principi del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), in particolare per quanto riguarda la minimizzazione dei dati, la limitazione delle finalità e il diritto alla rettifica; e i cittadini devono essere informati dei rischi e liberi di non utilizzare la soluzione scelta”.

Il Governo francese, inizialmente orientato ad aderire al consorzio PEPP-PT (Pan-European Privacy-Preserving Proximity Tracing) insieme a quelli di Germania, Regno Unito e Italia, pare ora orientato a utilizzare le tecnologie che verranno rilasciate in questi giorni da Google e Apple, che garantiscono un modello di gestione dei dati personali decentralizzato. La stessa decisione sarebbe stata presa anche da Germania e Italia, lasciando l’adozione del framework PEPP-PT al solo Regno Unito. Il dibattito è comunque molto caldo e i cambiamenti decisionali sempre possibili.

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