23/06/2022 di Redazione

Aruba punta su Roma per servire la PA e le aziende del Centro-Sud

Prevista per inizio 2023 l’inaugurazione di un nuovo campus a Roma-Est, composto da cinque data center progettati secondo principi di sostenibilità.

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Mentre Google sceglie di puntare su Milano e su Torino per le sue “cloud region” nel nostro Paese, anche l’italiana Aruba lavora per allargarsi e annuncia la prossima apertura di quello che sarà il più grande data center campus di Roma. Hyper Cloud Data Center, questo il  nome, verrà inaugurato nel primo trimestre del 2023 e permetterà di meglio servire una clientela di aziende del Centro e Sud Italia. Il 40% dei fondi del Pnrr è destinato al Mezzogiorno, e dunque la scelta geografica di Aruba è una buona premessa per garantire alle piccole e medie imprese meridionali (oltre che a quelle del Centro) di poter fruire di servizi di colocation, cloud, Web hosting, email, posta certificata e registrazione domini.

La scelta di Roma, inoltre, è strategica per servire al meglio i molti enti della Pubblica Amministrazione che risiedono nella Capitale. Il nuovo campus sorgerà all’interno di un’area di 74mila metri quadri, interamente di proprietà di Aruba, collocata nel Tecnopolo Tiburtino di Roma Est. Il progetto comprende cinque edifici data center indipendenti da 6 MW ciascuno, per un totale di 30 MW di potenza IT e un livello di ridondanza 2N o superiore. Saranno in funzione collegamenti backbone da 100 Gbit/s tra i data center Aruba e con i principali Neutral Access Point.

Come per gli altri data center di Aruba, anche in questo caso vengono promessi i massimi livelli di qualità infrastrutturale e un impatto ambientale ridotto, grazie
all’utilizzo esclusivo di energia "pulita": oltre a quella acquistata (prodotta al 100% da fonti rinnovabili, certificata a livello europeo tramite Garanzia di Origine Certificazione GO), quella autoprodotta in loco attraverso impianti fotovoltaici. Verranno impiegati, inoltre, sistemi di raffreddamento ad efficienza ottimizzata (free-cooling). 

 

Un rendering del futuro campus (immagine: Aruba)
 

Il campus, ha spiegato Aruba, consentirà la progettazione e attivazione di “soluzioni di Trust Services, Cloud e Data Center ad altissima efficienza, garantendo sia la continuità operativa che l’attivazione di soluzioni di disaster recovery”. Ciascun cliente potrà scegliere tra soluzioni di colocation, cloud o ibride, e potrà decidere dove collocare la propria infrastruttura primaria o secondaria in qualsiasi data center Aruba presente sul territorio nazionale e internazionale. Attualmente la rete europea di Aruba include strutture di proprietà a Ponte San Pietro (Bergamo), Arezzo (due data enter) Ktiš (Repubblica Ceca) e ulteriori strutture partner in Germania, Francia, Inghilterra, Repubblica Ceca e Polonia.

“Sfruttare la tecnologia per migliorare la sostenibilità è una priorità per l’intero comparto Ict”, ha commentato Alessandro Bruschini, responsabile infrastrutture di Aruba. “I lavori del nuovo polo tecnologico romano procedono in questa direzione, con l’obiettivo di consolidare la nostra posizione di fornitore di servizi IT di livello enterprise e progettare il più moderno ed ecologico network di data center d’Italia. Hyper Cloud Data Center lavorerà in stretta sinergia con tutta la rete di data center Aruba, andando ad ampliare la nostra presenza sul territorio nazionale e presidiando, nello specifico, anche il centro e Sud Italia, ponendosi come interlocutore preferenziale per PA centrale, aziende ed enti del territorio”.

 

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