11/09/2018 di Redazione

Asta per le frequenze 5G: le telco non deludono il Mise

Il Ministero dello Sviluppo economico ha recepito le offerte di Telecom, Vodafone, Wind-Tre, Fastweb e Iliad, raccogliendo una cifra vicina ai 2,5 miliardi di euro auspicati. Si partirà ora con i rilanci.

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L'Italia è un passo più vicina alla velocità e ai servizi del 5G. Si alza il velo sulle offerte di Telecom, Vodafone, Wind-Tre, Fastweb e Iliad in risposta all'asta di assegnazione delle frequenze: il Ministero dello Sviluppo economico ha aperto le buse dei cinque operatori di telecomunicazione interessati ad aggiudicarsi la possibilità di far parte del gioco. “Cinque società hanno presentato le offerte economiche iniziali, mentre le società Linkem SpA e Open Fiber SpA, che pure erano state ammesse alla procedura, non hanno presentato offerte”, ha fatto sapere il Mise.

Nella legge di Bilancio 2018 lo Stato puntava a raccogliere almeno 2,5 miliardi di euro e la somma delle offerte ha sfiorato questa cifra, superando di poco i 2,48 milioni di euro. Da questa soglia, ora, non si potrà che salire poiché in settimana (giovedì 13 settembre) comincerà la fase dei rilanci sulle frequenze maggiormente richieste dai carrier.

Lo spettro a disposizione per il 5G, infatti, è diviso in più bande. La frequenza 694-790 MHz, quella “ceduta” dalle emittenti televisive alle telco, secondo le indiscrezioni riferite da Repubblica sarebbe sostanzialmente già in tasca a Tim e Vodafone. Ad aggiudicarsi la banda dei 26.5-27.5 GHz, invece, potranno essere le stesse Tim e Vodafone, ma anche Wind Tre e Fastweb.

In lizza c'era anche Iliad e parliamo al passato perché l'operatore francese ha praticamente già vinto: il regolamento Agicom prevede che un lotto della frequenza da 700 megahertz spetti automaticamente ai nuovi player. In sostanza, la sola Iliad è risultata poter essere un “rimedio” al rischio di un monopolio e di un eccessivo potere nelle mani di Wind Tre. In virtù del favoritismo, Iliad ha potuto partecipare all'asta propoendo l'offerta minima di circa 676,4 milioni di euro (più precisamente, la base d'asta era 676.472.792 euro). Nessuna offerta, invece, è stata presentata per la banda 700 SDL, nonché per il blocco in banda 3600 -3800 Mhz.

 

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