08/11/2017 di Redazione

Azienda ancora alla caccia di informatici ed esperti di digitale

Il 16% circa delle inserzioni di lavoro pubblicate su Infojobs nel primo semestre di quest'anno riguardavano professioni Ict, tecniche o digitali. Ma i più gettonati sono i consulenti.

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Studiare informatica, ingegneria delle telecomunicazioni, ma anche marketing o comunicazione, purché in ottica “digitale”: ecco quel che serve per non restare senza lavoro, anche in tempi crisi occupazionale. Da Infojobs, portale di inserzioni e ricerca lavoro oggi appartenente al gruppo editoriale Schibsted, giunge una nuova fotografia dell'attuale scenario italiano, dopo quella presentata mesi fa da Jobrapido. Secondo l’Osservatorio InfoJobs sul Mercato del Lavoro in Italia, ben il 27% degli annunci pubblicati sulla piattaforma nel primo trimestre di quest'anno riguardavano ruoli di consulenza manageriale (una categoria piuttosto ampia ed eterogenea), mentre il 16,2% delle inserzioni aveva per oggetto professioni relative all'Ict.

Anche questa è un'etichetta eterogenea, non strettamente riservata alle professioni tecniche e tecnlogiche: comprende innanzitutto (per il 70,8% delle offerte di lavoro di questa categoria) offerte rivolte a informatici, professionisti It ed esperti di telecomunicazioni, ma secondariamente anche ad addetti ad amminsitrazione e contabilità (8,1%), esperti di arti grafiche e design (3,7%), personale di marketing/comunicazione (3,6%) e venditori (2,6%). “Il settore legato alle professioni dell’innovazione digitale continua ad essere fra i più richiesti”, ha commentato Melany Libraro, Ceo di Schibsted Italy, “a ulteriore conferma della necessità di profili in grado di apportare valore aggiunto e permettere alle aziende di emergere in un panorama competitivo sempre più affollato e sfidante”.

 

 

 

Confermata, rispetto ai monitoraggi degli scorsi anni, è anche la forte concentrazione geografica degli annunci di lavoro relativi alle professioni digitali: più di metà delle posizioni aperte, il 57%, riguardano aziende lombarde. Seguono, nell'elenco delle Regioni più attive nel recruiting in ambito Ict, il Lazio (17,3%), il Piemonte (6,1%), il Veneto (5,5%) e l'Emilia Romagna (3,8%). Guardando invece non alle offerte di lavoro, ma ai curricula pubblicati, ci si può fare un'idea di chi sia il “candidato tipo” del settore Ict: si tratta di persone quasi sempre in possesso di una laurea (nel 44% degli annunci) o di un diploma di maturità (43,8%), e che possono vantare un'esperienza di lavoro pregressa di almeno tre anni (solo nel 30% dei casi non viene raggiunta o superata questa soglia). Il 42,8% di coloro che cercano lavoro in questo comparto ha tra 36 e 45 anni, mentre il 36,2% appartiene alla fascia tra i 26 e i 35 anni e il 14,2% ha tra 46 e 55 anni di età.

 Va segnalata, poi, una tendenza di fondo che rappresenta certamente una buona notizia e che esce dai confini dell'ambito dell'Ict: secondo l’Osservatorio InfoJobs, nel primo semestre di quest'anno le offerte provenienti da aziende italiane sono cresciute del 16,4% rispetto alla prima metà del 2016.

 

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