20/01/2016 di Redazione

Cavi dei Surface Pro a rischio incendio: Microsoft li richiama

Il colosso di Redmond ha avviato una campagna per sostituire tutti i fili dell’alimentazione dei dispositivi, dalla prima alla terza generazione, consegnati entro il 15 luglio 2015 in Usa ed Europa. Nel frattempo arriva anche la notizia, per bocca di Saty

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Microsoft ha avviato una corposa campagna di richiamo dei dispositivi Surface Pro, a causa di un problema del cavo dell’alimentatore che, se danneggiato o trattato con poca cura, potrebbe surriscaldarsi e prendere fuoco. La notizia è circolata in Rete nelle scorse ore, ma la prima testata a riportarla è stata Channelnomics, che ha avuto conferma dell’avvio della campagna direttamente da un portavoce di Microsoft. “Una piccola quota di clienti Surface Pro ha riportato problemi ai cavi di alimentazione, danneggiati da fili avvolti troppo fermamente, attorcigliati oppure schiacciati per un periodo di tempo troppo lungo. Diffonderemo a breve maggiori dettagli su come i nostri clienti potranno ottenere una sostituzione in poco tempo”. I dispositivi coinvolti sono tutti i Surface Pro consegnati prima dell’arrivo della quarta generazione, venduti fino a marzo 2015 negli Stati Uniti e fino al 15 luglio in Europa.

Sembra che i clienti coinvolti dovranno collegarsi a un sito Web dedicato, a partire dal 22 gennaio, e ordinare così un nuovo cavo. L’alimentatore in sé non è toccato dal problema. Inoltre, gli utenti verranno anche informati su come riciclare correttamente il materiale non più utilizzato. Non è chiaro il numero di dispositivi venduti da Microsoft dal 2012, anno di lancio del primo Surface Pro. Lo scorso ottobre il colosso di Redmond ha dichiarato di consegnare circa 500mila unità al mese, mentre nel quarto trimestre del 2014 la società di ricerca Canalys stimò due milioni di dispositivi venduti.

Microsoft ha però dimostrato di essere molto attiva anche in altri campi, non solo nella fase di richiamo dei prodotti. È stato lo stesso Satya Nadella, Ceo del gruppo, ad annunciare al World Economic Forum di Davos una nuova iniziativa filantropica che coinvolgerà la propria offerta cloud. L’azienda donerà infatti l’equivalente di un miliardo di dollari in servizi cloud per servire il bene pubblico e la ricerca universitaria, sotto l’egida della neonata Microsoft Philanthropies.

 

I cavi di alimentazione dei Surface Pro 3 di Microsoft sono inclusi nella campagna di richiamo

 

Gli elementi parte del nuovo impegno della compagnia di Redmond sono tre. Innanzitutto andare incontro ai bisogni della comunità non profit. Tramite Microsoft Philanthropies il portafoglio Cloud Services, che include Azure, Power Bi, Crm Online e la Enterprise Mobility Sute, verrà reso disponibile con maggiore facilità. Il programma per gli enti non profit verrà lanciato dalla prossima primavera, con l’obiettivo di raggiungere 70mila organizzazioni nei prossimi tre anni.

Il secondo step sarà allargare l’accesso alle risorse cloud per i ricercatori universitari. Le branche Microsoft Research e Microsoft Philanthropies espanderanno del 50% il programma Azure for Research, che attualmente assegna storage gratuito su Azure e risorse di elaborazione, per aiutare le università ad accelerare le ricerche scientifiche. Al momento, il programma di Redmond assiste oltre seicento progetti in tutto il mondo.

 

 

Il terzo e ultimo aspetto riguarda il raggiungimento di nuove comunità con servizi cloud e di “ultimo miglio”. Microsoft Philanthropies e Microsoft Business Development investiranno in nuove tecnologie low-cost per garantire la connettività in aree dove la Rete non è ancora presente, oltre alla formazione delle comunità interessate. Unendo i servizi sulla nuvola alla connettività e alla formazione, Microsoft vuole supportare venti nuovi progetti in almeno 15 Paesi del mondo entro la prima metà del 2017.

 

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