• IL NOSTRO NETWORK:
  • The Innovation Group
  • Technopolis
  • ictBusiness.it
logo
logo
  • News
  • Focus
  • Eccellenze.it
  • Strategie di Canale
  • Ti trovi in:
  • Home Page
  • Focus

Cloud provider, tre aziende su quattro non si fidano

Uno studio commissionato da Compuware a Research in Action rivela che il 73% dei professionisti It senior in America, Europa e Asia teme che i fornitori di servizi cloud nascondano problemi di prestazioni. Per il 79%, inoltre, i Service level agreement sono carenti dal punto di vista della sicurezza.

Pubblicato il 09 maggio 2014 da Valentina Bernocco

Le garanzie di sicurezza ed efficienza del cloud sono sufficienti? Le aziende non sembrano crederci troppo, e soprattutto non sembrano riporre una fiducia incondizionata nei provider di servizi di nuvola. Uno studio condotto per conto di Compuware dalla società di consulenza e ricerca Research in Action, rivela che il 79% dei professionisti It (740 quelli, tutti di profilo senior, intervistati lo scorso dicembre fra Europa, Asia e Stati Uniti) considera insufficienti i Service level agreement, cioè gli accordi sul livello del servizio. Ovvero li ritiene troppo superficiani e non in grado di affrontare i rischi che emergono durante l’utilizzo e la gestione di applicazioni nel cloud.

Infografica dal report di Compuware (la versione completa può essere richiesta qui)


In che cosa difettano le metriche attualmente in uso? Il 63% degli interpellati vorrebbero parametri di valutazione del servizio più specifici e dettagliati, in grado di assicurare un’esperienza utente di alta qualità in modo continuo. Alla domanda su quali metriche vorrebbero incluse negli Sla garantiti dal proprio fornitore di servizi, gli elementi più citati sono stati i  tempi di risposta e la qualità dell’interazione per l’utente finale (25% delle risposte), una migliore accessibilità basata sul costante monitoraggio (23%) e una reportistica in tempo reale sui livelli del servizio (15%).

La mancanza di fiducia riguarda soprattutto possibili problemi a livello di infrastruttura o piattaforma, ma anche il rischio di “affollamento” delle risorse cloud. Tre intervistati su quattro, infatti, credono che i loro fornitori di servizi possano nascondere problemi a livello di infrastruttura o di piattaforma che potrebbero ricadere sulle performance delle applicazioni; il 60%, invece, teme che il traffico e le attività generate dagli altri clienti che usufruiscono del medesimo provider possa rallentare le prestazioni del servizio.

“Le applicazioni a cui le aziende si affidano per portare profitti e gestire importanti processi industriali richiedono grande fiducia e responsabilità nel cloud provider”, ha dichiarato Michael Masterson, director of cloud solutions della divisione Application performance management di Compuware. “Metriche superficiali come quelle sui tempi di attività non monitorano altre situazioni più urgenti come il ‘disturbo dei vicini’, che può essere dannoso per le tradizionali applicazioni aziendali che non sono progettate per bilanciare e gestire i carichi di lavoro in modo equilibrato. L’ Application performance management non è più facoltativo; e siccome i clienti scommettono sul cloud, devono pretendere Sla specifici sulle prestazioni e una risoluzione rapida dei problemi”.


La delega del controllo
E c’è poi un’altra paura, più in generale legata alla nuvola e meno alla questione degli Sla: la perdita di controllo. Spostare i carichi di lavoro su risorse esterne all’azienda genera nel 75% dei professionisti il timore di ostacoli in fase di ottimizzazione delle applicazioni, e dunque di un insufficiente ritorno sugli investimenti fatti in materia di cloud. La visibilità limitata all’interno dell’infrastruttura è percepita come ulteriore causa di rischi e costi, con un 62% di aziende che sperimentano difficoltà quando devono risolvere velocemente un problema nel cloud.

“Consegnando gran parte del controllo ai fornitori di servizi cloud, i reparti It hanno perso molte delle loro capacità di risolvere i problemi e perfezionare i servizi IT”, ha commentato Thomas Mendel, managing director di Research in Action. “Questo non dovrebbe incidere sull’ottimizzazione delle performance dell’utente finale, ma potrebbe complicare ulteriormente la questione".

"Quando si confrontano con nuove sfide e rischi dell’It"
, ha proseguito il ricercatore, "le aziende non dovrebbero perdere tempo giocando allo scaricabarile quando qualcosa non funziona. Essere in grado di lavorare con il proprio fornitore di servizi cloud per arrivare rapidamente al cuore della questione e risolvere il problema è essenziale per limitare i rischi e superare gli ostacoli mentre gli investimenti si spostano verso il cloud”.

Tag: compuware, cloud, indagine

COMPUWARE

  • Con Bmc più automatismi e sicurezza nello sviluppo per mainframe
  • Mainframe fondamentale per la crescita del 92% delle aziende
  • Mainframe e DevOps migliorano con l’intelligenza artificiale
  • Compuware entra a far parte di Bmc ZSolution
  • Gli strumenti DevOps devono “contaminare” il mainframe

FOCUS

  • Threat intelligence, per Mandiant è alla base della prevenzione
  • Future of work week: Cisco ripensa i luoghi e i modi per lavorare
  • Check Point riporta in auge il concetto di prevenzione
  • BBBell, da operatore Internet a fornitore di servizi cloud
  • Il campus di Elmec cresce abbinando tecnologia e sostenibilità
Seguici:
IctBroadcast

Tweets by ictBusinessIT

Top news
  • Più lette
  • Ultime pubblicate
La sicurezza rafforzata dall’AI ispira gli sviluppi di Dynatrace
Trasformazione digitale in azienda, scontento un dipendente su tre
Nel cloud di Infobip i dati possono restare in Europa
Sd-Wan e 5G tengono banco negli sviluppi di VMware
Automazione intelligente per le telco grazie a Juniper e Ibm
Microsoft, novità di Azure per gli operatori di telecomunicazione
Una nuova intranet fa “viaggiare” Autostrade per l’Italia
Transizione energetica, il gap tra buone intenzioni e fatti
Trend Micro sceglie Salvatore Marcis per la guida del canale
Microsoft lancia in Dynamics un “copilota” di intelligenza artificiale
Gli errori di configurazione del cloud sono quasi ubiqui
Peter Herweck Ceo di Schneider Electric, Caspar Herzberg guida Aveva
PA, utilities e servizi finanziari volano per Oracle in Italia
Con Avm Fritz!Box 5690 Pro fibra ottica e DSL in un solo dispositivo
Boom di attacchi gravi in Italia, il pericolo anche nella banalità
Donne e tecnologia, a che punto siamo con il gender gap?
Aziende lente, solo il 10% risponde alle cyber minacce entro un’ora
La cyber estorsione inizia a fare a meno anche del ransomware
Nuova struttura a tre livelli per il programma partner di Rubrik
Google s’impegna in Italia contro cybercrimine e disinformazione
Da SharePoint a YouTube, le trappole subdole del phishing
Skillskan, un motore per “sposare” domanda e offerta di lavoro
Una piattaforma gestita per cloud ibrido con Red Hat e Aruba
Cohesity sceglie Kit Beall come chief revenue officer
Microsoft Teams diventa più veloce, flessibile, facile e smart
Cybersicurezza, per un vendor come Eset è una maratona
Addio Gordon Moore, da Intel alla legge pilastro dell’informatica
Scansioni malware più “leggere” con Intel e Acronis
Plink nella cybersicurezza con servizi di monitoraggio e risposta
Data analytics, Piwik Pro cresce e nomina un nuovo Ceo
Chi siamo
Contatti
Privacy
Informativa Cookie
News
Focus
Eccellenze.it
Strategie di canale
The Innovation Group
Technopolis
indigo logo tig logo
© 2023 The Innovation Group, via Palermo 5, 20121 Milano | P.IVA 06750900968