08/09/2022 di Redazione

Cobot, i robot collaborativi si fanno largo nelle industrie italiane

Secondo una ricerca di Reichelt Elektronik, il 32% delle imprese manifatturiere italiane utilizza la robotica collaborativa per attività di produzione, imballaggio e magazzino.

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I cobot, cioè i robot collaborativi, continuano a farsi largo all’interno dell’industria manifatturiera, anche in Italia. Da una ricerca di Reichelt Elektronik, condotta da OnePoll su 1.500 imprese industriali (di cui 250 presenti sul territorio italiano), è emerso che l’82% delle aziende manifatturiere italiane ha adottato in qualche forma sistemi di robotica, principalmente per attività di produzione, di imballaggio o di magazzino. La percentuale sale al 90% considerando solo le piccole e medie imprese manifatturiere italiane, con personale compreso tra 50 e 249 dipendenti. Solo del 32%, invece, la quota di chi utilizza veri e propri sistemi di robotica collaborativa (cobot, appunto), ma c’è un ulteriore 28% che intende adottarli nel giro di un anno.

 

Attualmente, nel manifatturiero italiano i robot vengono impiegati all’interno di processi di produzione (55% dei casi), preparazione di materiali destinati alla produzione (48%), logistica di magazzino od operazioni di imballaggio (46%), nonché per svolgere compiti pesanti e ripetitivi al posto del personale umano (57%). Nella produzione, le azioni affidate alla robotica sono per esempio i lavori di giunzione (giunzione a pressione, incollaggio, sigillatura, orlatura a rullo), di taglio (fresatura, segatura, laser, eccetera); all’esterno e all’interno dei magazzini, i cobot si occupano di assemblaggio, carico macchine, pallettizzazione, accatastamento, rimozione di oggetti.

 

La robotica ha compiuto enormi progressi negli ultimi anni, diventando più piccoli, compatti, intelligenti e soprattutto versatili”, ha commentato Tobias Wölk, responsabile product management automation technology di Reichelt Elektronik. “I cobot, in particolare, vengono accolti con favore dalle piccole e medie imprese grazie alla loro flessibilità, supportandole ad aumentare la loro produttività. I cobot offrono alle aziende un ampio ventaglio di opportunità, supportando i dipendenti nelle sfide imposte oggigiorno dalla produzione”.

 

I robot prenderanno il sopravvento all’interno di fabbriche e magazzini? Non del tutto. Dall’indagine di Reichelt Elektronik è emerso che la quota di intervistati italiani secondo cui l’utilizzo dei robot collaborativi consente di aumentare la competitività aziendale si limita al 46%. Queste tecnologie sono comunque utilissime per velocizzare e aumentare la produzione e per tagliare i costi, ma non rimpiazzeranno del tutto il lavoro umano, sia perché il loro acquisto richiede un notevole investimento di denaro sia perché in effetti in molte attività le persone sono (ancora) insostituibili. 

 

Dunque soltanto il 3% delle aziende italiane ha intenzione di affidare tutte le proprie attività alla robotica, mentre una quota di maggioranza (55%) continuerà anche in futuro ad assegnare loro solo una parte dei processi. La collaborazione uomo-macchina sarà, quindi, centrale anche nell’industria manifatturiera del futuro.

 

 

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