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DataCore, lo storage definito dal software finisce anche su cloud

La società di Fort Lauderdale ha presentato Psp2, l’ultima release della sua piattaforma di servizi di archiviazione Sansymphony-V10 e di Virtual San. Per la prima volta, il pacchetto supporta anche OpenStack Cinder, permettendo così di portare le nuove funzionalità anche su tutte le tipologie di nuvole.

Pubblicato il 21 maggio 2015 da Redazione

DataCore rinnova ancora la sua piattaforma di servizi di archiviazione nell’ambito dello storage definito dal software. La nuova offerta, ribattezzata Psp2 si applica a Sansymphony-V10 e a Virtual San e supporta per la prima volta OpenStack Cinder, permettendo così di portare tutti i servizi anche su qualsiasi tipologia di ambiente cloud. Tra le nuove funzionalità della piattaforma, si trovano lo storage definito dal software sulla nuvola e, come detto, il supporto al progetto OpenStack, con cui le aziende possono gestire in modo centralizzato le risorse di archiviazione disponibile, oppure implementarne di nuove. Inoltre, la release comprende servizi di Virtual Desktop Infrastructure (Vdi), capaci di automatizzare la creazione e la gestione di desktop virtuali “stateful” con elevata disponibilità.

Il software realizzato da DataCore sfrutta tecnologie di caching ad alte prestazioni e il thin provisioning per ridurre la dipendenza dallo storage fisico. Tutto senza aggiungere memorie flash o sottosistemi a disco, abbassando così il costo di ogni desktop virtuale grazie anche a un’ottimizzazione di server e Dram standard. Con Psp2, i dischi virtuali possono essere deduplicati e compressi in background, senza interferire quindi con le operazioni quotidiane, riducendo anche lo spazio sulle unità di memoria. Queste funzionalità vengono poi estese a tutti i dispositivi di archiviazione, ai file system e agli hypervisor.

Ma le novità riguardano anche il backup, con soluzioni offerte da altri vendor che ben si integrano nei prodotti di DataCore. Il software dell’azienda di Fort Lauderdale supporta infatti Simpana di CommVault, Data Protection Manager di Microsoft, le funzionalità di Veeam e così via. Tutti i backup possono essere ora programmati all’interno del sistema e realizzati con frequenza maggiore. Il risultato è un impatto minimo sulle applicazioni e obiettivi di recovery migliorati.

Dal punto di vista della gestione, invece, DataCore offre ora una console centralizzata per tutte le organizzazioni che dispongono di gruppi di storage virtuali distribuiti in località differenti. Con una singola interfaccia utente, si possono assegnare livelli di controllo separati ad amministratori diversi in base alle gerarchie dei gruppi di server.

 

 

L’aggiornamento Psp2 mette a disposizione per Sansymphony-V10, che opera a livello infrastrutturale su tutte le tipologie di storage, una serie di strumenti per profilare, monitorare e identificare i “punti caldi” e gestire i carichi di lavoro applicativi che possono avere un impatto negativo sulle prestazioni. Le performance sono infatti fondamentali, sia in fase di lettura dei dati che di scrittura. Ad esempio, con l’ultima release, il Random Write Accelerator (Rwa) già introdotto con limitazioni nel pacchetto precedente, può ora essere utilizzato per convertire le operazioni di scrittura casuale con elevati tempi di latenza in scritture sequenziali, nettamente più veloci e adatte all’archiviazione.

 

Tag: cloud, datacore, virtual san, Sansymphony-V10, Psp2

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