01/02/2022 di Redazione

Euronovate Group cerca nuovi mercati per la firma digitale

Nata circa dieci anni fa per rivolgersi al mercato bancario, oggi l’azienda svizzera apre una nuova fase di espansione. Ne parliamo con il Ceo, Fabio DI Pietro.

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La gestione delle identità e il controllo degli accessi per le applicazioni aziendali rimane una delle maggiori sfide che l'It deve affrontare di questi tempi. Lo era già in passato, ma la pandemia e il consolidamento del lavoro remoto o ibrido hanno enfatizzato il tema.

Nel mondo finanziario, la prima e fondamentale forma di sicurezza digitale tanto per le aziende quanto per gli utenti è rappresentata dalla firma grafometrica e su questo fronte si è concentrata fin dalle origini l’attenzione di Euronovate Group, realtà specializzata creata in Svizzera da Alberto Guidotti.

La società ha sviluppato il proprio business essenzialmente sul mercato bancario, espandendosi progressivamente anche all’estero e arrivando, nel 2019, ad acquisire la spagnola Vintegris, specializzata in soluzioni di information security, ma soprattutto provider certificato Eidas per i servizi elettronici ad alta affidabilità.

In questa fase, Euronovate ha avviato un processo di espansione, che passa per una diversificazione verso altri mercati e la nomina di un nuovo Ceo, Fabio Di Pietro: “Il 2021 ha rappresentato l’apertura di un nuovo capitolo e a rappresentarlo c’è anche l’inaugurazione di nuovi uffici e un allargamento dell’organico fano a 150 dipendenti, per il 60% a forte anima tecnologica”.

Fabio Di Pietro, Ceo di Euronovate Group

Il portafoglio di prodotti del gruppo comprende una combinazione di software proprietario, hardware per l'onboarding digitale, firme elettroniche, trusted services e una serie di soluzioni personalizzate incentrate sui requisiti specifici per soddisfare le esigenze di diversi mercati con una proposizione all-in-one: “Nasciamo con le tavolette per la firma grafometrica, ma abbiamo da subito cercato di differenziarsi da chi produce l’hardware, anche su scala molto più ampia, ma non è specializzato, ma anche da chi opera in modo verticalizzato, ma non è in grado di fornire una soluzione end-to-end”, spiega Di Pietro. “Nell’arco dei prossimi 12-18 mesi, il nostro obiettivo è di espanderci verso tutte le realtà che hanno bisogno di spingere sulla dematerializzazione o che stanno orientando verso la trasformazione digitale anche applicativi core nel gestionale o nell’Erp”.

Euronovate Group può contare sulla protezione offerta da Topaz Systems, società multinazionale americana che ne possiede il controllo, ma allo stesso tempo opera nello stesso mercato, con un’offerta di tavolette per la firma grafometrica: “Sappiamo che al di fuori del mercato finanziario il valore del deal medi è più basso, ma ci sono più aziende alle quali potersi rivolgere”, chiarisce DI Pietro. “Anziché puntare su soluzioni tailor-made, ci siamo attrezzati per proporre offerte scalabili e abbiamo attivato partnership con soggetti forti, ad esempio in Italia con Idm-Integra Document Management, Cabel o Capgemini”.

Non c’è solo il mondo privato nel mirino della società svizzera. In Italia, infatti, l’obiettivo sarà puntato sulla Pubblica Amministrazione, a cominciare dalle regioni, soprattutto per il supporto ai processi di fatturazione elettronica. Fra le aree di particolare prospettiva, Di Pietro indica la tecnologia blockchain, che prevede possa farsi spazio nella condivisione della contrattualistica a termine e nel procurement. Un esempio recente riguarda il supporto alla digitalizzazione del processo vaccinale nella Asl di Avellino, avvenuto attraverso la fornitura del modulo di firma elettronica sui documenti necessari per la somministrazione, ovvero il consenso per la privacy e la scheda di anamnesi. La soluzione è stata implementata anche per le vaccinazioni a domicilio nei soggetti impossibilitati a recarsi negli hub, utilizzando tablet Windows sui quali è possibile compilare e firmare i documenti in formato Pdf scaricati dal portale regionale.

 

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