30/10/2017 di Redazione

Google a lezioni di geografia, risultati in base alla location

Il motore di ricerca, sia su desktop sia su mobile, può ora modificare la presentazione dei risultati delle query in base alla nazione in cui risiede l'utente. In precedenza era il dominio nazionale a fare la differenza.

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Quello che conta è il “qui e ora”, anche su Google. La logica del tempo reale si espande anche al motore di ricerca di Big G e a Maps, servizi che d'ora in poi presenteranno i risultati di risposta alle query sulla base del luogo in cui l'utente si trova in un dato momento. E non più, come accadeva fino a ieri, sulla base della nazione e della lingua impostate di default, dunque del dominio nazionale di riferimento. Ad annunciarlo è stata la stessa azienda di Mountain View, spiegando che questo cambiamento servirà a uniformare la logica usata dal motore di ricerca e dalle mappe a quella già valida per YouTube, Gmail, Blogger, Google Earth e altre piattaforme.

 

A detta dell'azienda, attualmente un quinto delle query eseguite su Google sono legate alla collocazione geografica dell'utente, motivo per cui è essenziale fornire risultati rilevanti su base “locale”. Peraltro non si può dire che l'ottimizzazione dell'esperienza d'uso sulla base della geografia sia stata finora trascurata: semplicemente, poggiava su un metodo un po' rigido quale quello dei domini di primo livello nazionali, come per esempio google.it. Per evitare questa attribuzione e trovare risultati rilevati per una diversa area geografica, era comunque possibile digitare nel browser un altro dominio Google

 

Con l'aggiornamento odierno, invece, l'app mobile di Google per iOS e le versioni desktop di Search e Maps non si baseranno più sul criterio del dominio nazionale, bensì sulla location rilevata dal telefono La novità farà comodo soprattutto a chi viaggia: “Se vivete in Australia”, esemplifica la product manager Evelyn Kao, “riceverete in automatico il servizio nazionale per l'Australia. Ma se vi spostate in Nuova Zelanda, i risultati passeranno automaticamente al servizio nazionale per la Nuova Zelanda. Una volta rientrati in Australia, senza interruzioni ritornerete al servizio nazionale per l'Australia”.

 

All'utente non è richiesto, dunque, di compiere alcuna azione aggiuntiva. Se però la selezione automatica della location non dovesse funzionare bene, è comunque possibile scegliere manualmente la nazione di riferimento dal menu delle impostazioni del browser.

 

 

 

E se a qualcuno sembrasse di sentirsi un po' troppo osservato o “pedinato” da Google, si pensi che ormai il tracciamento degli spostamenti fisici dell'utente è previsto da moltissimi strumenti e servizi integrati in un qualsiasi smartphone, dal Gps, al WiFi, alle celle telefoniche. L'aggiornamento di questi giorni non cambia nulla in tal senso. Il tema della privacy è comunque sempre caldo, come dimostrano recenti battibecchi tra Facebook e il conduttore radiofonico PJ Vogt, che ha accusato il social network di spiare le conversazioni degli utenti attraverso il microfono dei telefoni. In tema di geolocalizzazione, una novità fresca è l'aggiunta di una funzione di location sharing in tempo reale all'interno di Whatsapp.

 

 

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