08/06/2021 di Redazione

Grandi novità Apple per iOS 15 e macOS, tra produttività e privacy

Alla Worldwide Developers Conference (Wwdc 2021) l’azienda ha presentato novità di FaceTime e notifiche intelligenti su iOS 15, il Controllo Universale (Universal Control) per macOS Monterey e una funzione (Private Relay) che protegge la privacy dei dati

immagine.jpg

Pioggia di novità da Apple, snocciolate all’annuale Worldwide Developers Conference (Wdc 2021), dedicata agli sviluppatori ma interessante, in realtà, per tutti gli utilizzatori di iPhone, iPad, computer Mac e Macbook, Safari, iCloud. Gli annunci più sostanziosi riguardano nuove funzioni di privacy e notifiche intelligenti per gli iPhone con iOS 15, i Controllo Universale (Universal Control) di macOS Monterey e una funzione (Private Relay) che protegge la privacy dei dati di Cloud.

Le novità di macOS Monterey 

L'ultima versione del sistema operativo, per ora in beta, introduce nuovi funzioni di produttività e intelligenza artificiale. Arrivano su Mac i Comandi Rapidi, già disponibili su iPhone e iPad e utili per eseguire  velocemente azioni con le app più usate. La funzione Concentrazione permette agli utenti di filtrare le notifiche non pertinenti all’attività svolta in quel momento, e una volta impostata viene sincronizzata automaticamente anche sugli altri dispositivi Apple. L’applicazione Note è stata aggiornata con le funzioni note rapide, link incorporati, menzioni, tag.

Su FaceTime debuttano le funzioni audio spaziale (che rende l’impressione che le voci provengano dal dal punto in cui l’interlocutore appare sullo schermo), isolamento vocale (il machine learning elimina i rumori di sottofondo), modalità ritratto (per la sfocatura dello sfondo) e vista griglia (mostra tutti i partecipanti all’interno di riquadri). Inoltre con la nuova funzione SharePlay diventa possibile condividere brani musicali, serie TV, film, progetti, lo schermo del proprio dispositivo e altri contenuti: in sostanza FaceTime si trasforma in un luogo virtuale per condividere esperienze e attività con amici e parenti, ma anche in una piattaforma di collaborazione lavorativa. Grazie a un’Api, gli sviluppatori possono inserire le proprie app direttamente in FaceTime.

Una delle novità più interessanti è forse la funzione Controllo Universale, che permette di passare da Mac a iPad usando lo stesso mouse e la stessa tastiera e interagendo con comandi drag-and-drop. Per esempio, è possibile fare un disegno a mano libera (con pennino digitale) su iPad e trascinarlo in un solo gesto su un’applicazione del Mac. Attenzione, però: i Comandi Universali sono compatibili solo con alcuni modelli di MacBook Pro (prodotti dal 2016 in poi) MacBook (2016 e successivi) MacBook Air (2018 e successivi) iMac (2017 e successivi), tutti gli iMac Pro, Mac Pro 2019, Mac mini (2018 e successivi), tutti gli iPad Pro, iPad Air (dalla terza generazione in poi), iPad (dalla sesta generazione) e iPad mini (dalla quinta generazione).

 

 

La versione developer beta di macOS Monterey è già disponibile per i membri dell’Apple Developer Program su developer.apple.com, mentre la beta pubblica sarà disponibile per tutti gli utenti Mac dal mese prossimo su beta.apple.com. In autunno, poi, arriverà l’aggiornamento software gratuito per tutti. 

 

Le novità di iOS 15
Le novità di FaceTime, dell'applicazione Note e la modalità Concentrazione, oltre che su macOS, debuttano anche sulla release numero 15 del sistema operativo per iPhone. Un’altra novità riguardante FaceTime sono le chiamate tramite Web: creando un link da  iPhone, iPad o Mac e condividendolo con l’applicazione Messaggi, Calendario, Mail o un’app di terze parti, è possibile invitare altri utenti, che si uniranno alla chiamata tramite browser da dispositivi Android e Windows. Anche per le chiamate FaceTime sul Web viene garantita crittografia end-to-end.

Per quanto riguarda la modalità Concentrazione, su iPhone si potrà decidere se personalizzare la funzione di filtro delle notifiche o se lasciare che sia l’intelligenza artificiale a selezionare come e quanto mostrarle, sulla base delle abitudini dell’utente. Su iOìOS 15 cambia poi, in generale, il modo in cui vengono presentate le notifiche, cioè ordinate in base alla priorità e alle interazioni dell'utente con le app. 

Oltre ad alcune novità di layout di Safari e delle Mappe, debutta nell’applicazione Wallet il supporto ad altri tipi di chiavi, come quelle (digitali) delle automobili Bmw: per aprire le portiere basta un semplice “tap” e con la tecnologia Ultra Wideband è anche possibile tenere l’iPhone in tasca o in borsa mentre si svolge questa operazione. A fine anno, in alcuni stati Usa sarà possibile aggiungere in Wallet anche la patente o la carta d’identità. 

 

 

 

La nuove funzioni per la privacy
Su iOS 15 sono stati introdotti anche maggiori controlli di privacy. Con il riconoscimento vocale on‑device, l’audio delle richieste a Siri viene elaborato interamente su iPhone per impostazione predefinita. La funzione di protezione della privacy di Mail impedisce al mittente di sapere se un messaggio di posta sia stato aperto o no e nasconde alla sua vista gli indirizzi IP, in modo che non possa dedurre la posizione del destinatario (e magari usarla per creare un falso profilo).

Altra novità di privacy riguarda non nello specifico uno o l’altro sistema operativo, bensì il servizio di archiviazione iCloud. Nella nuova versione iCloud+ debuttano la funzione “Nascondi la mia e-mail”, il supporto esteso per “Video sicuro di HomeKit” e Private Relay. Quest’ultimo è un servizio che, quando attivato, rende impossibile il tracciamento della navigazione Internet dell’utente da parte di service provider o di eventuali malintenzionati.

Private Relay funziona con un meccanismo a due tempi: prima il traffico Web viene inviato verso un server gestito da Apple e qui viene privato delle informazioni sull’indirizzo IP; poi i dati vengono trasmessi a un altro server, gestito da un operatore terzo, il quale assegna all’utente un indirizzo IP temporaneo e invia quel traffico verso il sito Web di destinazione. In questo modo, appoggiandosi a un provider diverso, Apple non può conoscere né l’identità dell’utente né i siti Web che sta visitando.

Una funzione di questo tipo sarebbe molto utile a chi vive in Paesi sottoposti a censura, come nella Cina del “Great Firewall”, ma purtroppo il servizio non sarà disponibile né qui né in Arabia Saudita, Belarus, Colombia, Egitto, Filippine, Kazakhstan, Sudafrica, Turkmenistan e Uganda.

 

ARTICOLI CORRELATI