17/10/2022 di Redazione

Horizon World, il metaverso di Facebook non piace agli utenti

La piattaforma di Meta, secondo indiscrezioni del Wall Street Journal, al momento è poco popolata e fatica a far lievitare l’utenza. Ma l’azienda dice di non avere fretta.

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Il metaverso di Mark Zuckerberg non decolla. Horizon Worlds, la piattaforma di realtà virtuale immersiva progettata da Meta, è alle prese con una serie di problemi tecnici di difficile risoluzione e, quel che forse è più grave, con il generale disinteresse degli utenti. “Un mondo vuoto è un mondo triste” è la frase che, a detta del Wall Street Journal, ricorre in alcuni documenti interni della società di Menlo Park.

Una frase che coglie nel segno, dato che la condivisione di esperienze e l’interazione sono le basi fondanti del metaverso così come immaginato nella declinazione “social” di Zuckerberg. In parole semplici, si dovrebbe frequentare Horizon Worlds per incontrare altre persone scegliendo tra i molti “mondi” a disposizione quelli che più ricalcano i nostri interessi.

Nei documenti, stando al Wall Street Journal, si legge anche che Horizon Worlds ha circa 200mila utenti attivi al mese, numero lontanissimo dai 500mila che Meta aveva pianificato inizialmente di raggiungere entro la fine dell’anno. E un numero distante anche dai 280mila del secondo, meno ambizioso target. Uno dei problemi riscontrati è il fatto che gli utenti non tornino sulla piattaforma dopo il primo mese di frequentazione. La curiosità e gli entusiasmi si sono intiepiditi rapidamente, dopo l’interesse iniziale dei mesi primaverili, e da allora l’utenza attiva non ha fatto che calare.

Altri dati e dettagli riportati nei documenti completano il quadro. Solo il 9% dei mondi virtuali contenuti nella piattaforma è stato visitato da più di 50 persone e la maggior parte, addirittura, sono rimasti sempre vuoti. Altro segnale scoraggiante è il fatto che negli ultimi tre anni il tasso di utilizzo continuativo dei visori di realtà virtuale Quest sia continuamente calato e (secondo fonti anonime del Wsj) metà dei proprietari smette di usarli dopo soli sei mesi dall’acquisto.

Non c’è probabilmente una sola ragione dietro questi, almeno temporanei, insuccessi. Come già accaduto per altre innovazioni nel campo dell’hardware o dei servizi digitali, è possibile che semplicemente il mercato non sia pronto, che le tecnologie siano ancora troppo costose e immature, o che il generale spirito del tempo in questo momento non stia spingendo le persone a rifugiarsi in mondi virtuali. O, ancora, può darsi che esista oggi un tale sovraffollamento di applicazioni e social network da non lasciare spazio a novità di difficile approccio come il metaverso.

 

(Immagine: Meta)

 

Dai documenti circolati in Meta si evince che molti utenti non riescono a trovare un mondo virtuale di loro gradimento, che non amano la grafica e l’aspetto degli avatar e che sono infastiditi dal comportamento sgradevole di altri utenti. Tutto questo non è comunque sufficiente a decretare l’insuccesso del metaverso. Un portavoce dell’azienda di Menlo Park ha dichiarato al Wall Street Journal che questo è un progetto di lungo termine e che Meta continuerà a portarlo avanti, convinta che rappresenti il futuro.

Nei prossimi mesi la società si focalizzerà sulla risoluzione di alcuni problemi tecnici di Horizon Worlds e chiederà al personale coinvolto di dedicarsi di più al progetto. Uno degli aspetti su cui si dovrà lavorare è sicuramente la grafica, aspetto su cui Mark Zuckerberg in agosto aveva già promesso miglioramenti in arrivo. Aggiungiamo che per il successo del metaverso nell’ambito professionale e aziendale, oltre gli utilizzi ludici, sarà sicuramente cruciale un più ampio coinvolgimento degli sviluppatori e delle software house. 

 

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