Htc allunga la blockchain dello smartphone Exodus 1
Il cellulare compatibile con la catena di blocchi è ora acquistabile anche in moneta fiat e non più solamente in criptovalute. Costa 699 dollari. Il dispositivo si è arricchito di una ventina di app decentralizzate: Numbers consente agli utenti di rivendere i propri dati a terzi guadagnando bitcoin.
Pubblicato il 26 febbraio 2019 da Redazione

L’anno scorso la travagliata Htc ha deciso di gettarsi nel mondo della blockchain, svelando il primo telefono compatibile con questa tecnologia, l’Exodus 1. Il dispositivo era acquistabile fino a poche ore fa soltanto con criptovaluta, ma da oggi le persone desiderose di mettersi la blockchain in tasca potranno pagare lo smartphone con moneta fiat. Htc offre infatti il device a 699 dollari, un prezzo da fascia media. Ma questa non è l’unica novità per l’Exodus 1. Il telefono si è arricchito anche di una ventina di nuove applicazioni decentralizzate, note come Dapps, operative sulla catena di blocchi e quindi non controllabili da un’unica entità. Fino ad oggi l’unico software degno di nota utilizzabile sul cellulare era Cryptokitties, app diventata famosa a fine 2017 (durante la frenetica corsa dei prezzi delle criptovalute) che permette di creare e scambiare gattini virtuali pagandoli in ethereum.
Numbers, per esempio, traccia alcuni dati dei proprietari dello smartphone, come il numero di passi percorsi in un giorno o le attività di guida, e permette all’utente di rivenderli in cambio di criptovalute. Il software è sviluppato da un’azienda taiwanese e mostra quali informazioni possono essere tracciate e quali società sono interessate ad acquistarli.
L’obiettivo primario di Htc è quello di ampliare il più possibile la popolarità dell’Exodus 1, consapevole però del fatto che si tratti ancora di un prodotto di nicchia e in fase sperimentale. Non a caso la compagnia sta pensando di lanciare un programma di bug bounty per consentire agli utenti più esperti di rintracciare eventuali vulnerabilità nel software e di segnalarle, ricevendo probabilmente delle ricompense. E c’è quasi da giurare che si tratterà di premi pagati in criptovalute.
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