21/07/2017 di Redazione

Il futuro Facebook-fonino sarà modulare e trasformista

Un documento pubblicato dall'ufficio brevetti statunitense descrive un'idea nata nel Building 8 di Facebook: un dispositivo composto da più moduli, che insieme formano uno smartphone e che da soli diventano uno speaker, un navigatore Gps, un lettore music

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Tra i mille progetti di Facebook, manca giusto il lancio di uno smartphone. Manca o forse mancava, perché un documento depositato all'ufficio brevetti statunitense descrive l'idea di un dispositivo modulare, dalla doppia natura di telefono e di piccolo altoparlante. Un'indea nata all'interno di Building 8, la divisione “sperimentale” del social network, impegnata su soluzioni futuristiche come le interfacce uomo/macchina in grado di comunicare direttamente con il cervello. Che qualcosa di simile a uno speaker sia tra i progetti in corso non deve stupire, dato che in Building 8 lavora anche Bernard Richardson, ex di Amazon fra i creatori di Echo.

Nel documento pubblicato ieri dallo US Patent and Trademark Office si illustra con grafici e descrizione testuale un “dispositivo elettromagnetico modulare” le cui parti, fabbricabili tramite stampa 3D, possono assolvere a diverse funzioni a seconda del software installato. Una delle finalità di questo ipotetitico futuro prodotto è quella di scavalcare il problema della rapida obsolescenza della tecnologia, dato che diventerebbe possibile aggiornare e sostituire singoli moduli, anziché l'intero dispositivo.

Tra i moduli previsti dagli ingegneri di Facebook figurano unno speaker, un microfono, un ricevitore Gps, un pannello touchscreen e un termometro. Questo futuro dispositivo, se mai sarà realizzato, potrà dunque funzionare come telefono, ma anche come lettore musicale, come registratore e come navigatore Gps.

 

 

 

Dal punto di vista del consumatore”, si legge nel documento tecnico, “il ciclo di vita dei tradizionali dispositivi elettronici è dispendioso e rappresenta uno spreco”. L'idea di modularità qui proposta è dunque un po' diversa da quella dell'LG G5, smartphone sicuramente innovativo, a cui però la casa madre ha scelto di non dare seguito. Ed è diversa anche da quella dello smartphone di debutto di Essential, che è sì modulare ma a tutto pensa tranne che a far risparmiare soldi a chi lo acquista. Anche Apple sta valutando il concetto di modularità, come si evince dalla richiesta di brevetto depositata lo scorso marzo: un dispositivo simile a un computer portatile, che trae però capacità di calcolo e memoria da un iPhone inseribile all'interno di un alloggiamento posto sotto la tastiera.

 


 

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