Si concentra nel Sud del Paese la contesa fra i fornitori di interscambio di traffico Internet. Dove già operano Namex e Open Hub Med, infatti, si sta sempre più espandendo anche Mix (Milan Internet eXchange), che ha da poco inaugurato due nuovi PoP a Roma e Caserta.
Viene così a rafforzarsi la presenza nel Meridione d’Italia del provider meneghino, forte di un punto d’accesso già presente a Palermo dal 2017 e di quello aperto a Bologna lo scorso anno. E non è tutto: “Entro l’anno, il Centro Sud del Paese potrà contare su due nuovi punti di interscambio dati nell’area geografica del Lazio e della Campania, popolata da circa 12 milioni di utenti e con un consumo medio di utilizzo dei dati in download al pari delle principali aree geografiche europee ad alta densità di popolazione”, spiega Alessandro Talotta, executive president & chairman di Mix. “Come nazione, occorre pianificare i nodi di scambio considerandone il valore non solo economico ma anche sociale. Si tratta di un servizio per il cittadino quindi deve essere trasparente, efficiente e disponibile a livello locale”.
I PoP di Roma e di Caserta saranno ospitati in data center di terze parti, a seguito di alleanze strette con alcuni data center provider presenti sul territorio, per fare in modo che i grandi player del mercato siano convinti a interconnettersi localmente. Nel capoluogo nazionale, in affiancamento all'Exchange locale, sarà opzionalmente resa disponibile anche la Lan di Milano per i piccoli e medi operatori, che potranno così collegarsi sin da subito a ulteriori 260 reti oggi presenti solo a Milano. Nel caso di Caserta, queste diventano 380, sempre in aggiunta al punto di interscambio locale che, naturalmente, si svilupperà nel tempo.
La partnership Ix-data center è il modello che Mix intende portare avanti nei suoi sviluppi territoriali: “L'area di Caserta e Napoli era in osservazione da diversi anni, poiché ultima in Europa caratterizzata da un'alta densità di abitanti e priva di un IX locale”, chiarisce Cristiano Zanforlin, chief commercial officer di Mix. “Finora, tuttavia, non c'erano strutture di data center idonee, secondo noi, a garantire una crescita a 360° e nemmeno progetti: non appena queste condizioni si sono presentate, non abbiamo esitato ad agire”.