22/04/2022 di Redazione

Il multicloud è fonte di gioie e dolori per le aziende del retail

Una ricerca di Dynatrace evidenzia le difficoltà di Cio e responsabili IT del settore nel monitorare un’infrastruttura diventata troppo complessa.

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Il multicloud, cioè l’utilizzo combinato di più infrastrutture, piattaforme e software “as-a-service”, si sta affermando come strada preferenziale per le aziende di molti settori, considerando i suoi vantaggi di costi, flessibilità, possibilità di scelta. Ma non è una strada priva di ostacoli, primo tra tutti l’eccessiva complessità tecnologica, che si traduce in complessità gestionale. Un problema che affligge anche il settore del retail, come emerso dall’ultimo studio internazionale di Dynatrace, realizzato da Coleman Parkes intervistando 130 Cio e professionisti IT senior, con responsabilità di gestione dell’infrastruttura, di grandi aziende del settore (da oltre mille dipendenti).

 

Sappiamo quanto la tecnologia, e in particolare le applicazioni software, siano essenziali per le realtà del retail, in un contesto sempre più orientato a garantire al cliente o utente delle esperienze ricche, personalizzate e coerenti su tutti i canali (la cosiddetta omnicanalità). Succede però che i team IT siano sommersi dai dati e costretti a perdere tempo in attività  manuali e di routine di monitoraggio degli ambienti cloud. Tra le aziende del campione, il 99% ha adottato un ambiente multicloud per stare al passo con la trasformazione digitale, e la media è di sei diverse soluzioni cloud “pro capite”. Per il 64% degli intervistati, la proliferazione degli strumenti IT rende difficile l’opera di ottimizzazione dell’infrastruttura. 

 

Altro problema legato all’eccessiva complessità è la mancanza di visibilità su ciò che accade sull'infrastruttura stessa, su eventuali inefficienze, guasti e aree di miglioramento. In sei casi su dieci negli ambienti multicloud esistono dei punti ciechi che rendono difficoltoso il monitoraggio.  Il 91% dei responsabili IT vorrebbe avere, al contrario, una migliore visibilità e una maggiore comprensione dell’impatto degli investimenti tecnologici (infrastrutturali) sulla crescita dei ricavi.

 

Per ottenere visibilità e controllo, tuttavia, servono soluzioni automatizzate, a meno di non voler assumere più personale da dedicare soltanto a queste attività di routine svolte in modo manuale. Il 63% dei retailer afferma che, alla luce del multicloud, le tradizionali soluzioni di monitoraggio dell’infrastruttura non sono più adeguate; per il 60%, inoltre, portano via troppo tempo ed energia al personale IT, costretto a passare da una soluzione e una dashboard all’altra per ottenere informazioni dettagliate.

Queste attività manuali e di routine portano anche via una considerevole fetta di tempo (il 42%) della giornata lavorativa, con notevole spreco di produttività e con ritardi nell’innovazione. Dunque il 63% dei responsabili IT del settore retailer vorrebbe sostituire tutto questo con una piattaforma in grado di fornire visibilità end-to-end sugli ambienti multicloud. Va comunque sottolineata l’esistenza di fetta non trascurabile, circa il 40%, di professionisti IT che preferirebbe invece restare nella situazione attuale, forse per non dover affrontare grossi cambiamenti (ma su questo lo studio non fornisce particolari dettagli).

 

“I consumatori di oggi si aspettano che i rivenditori offrano un flusso costante di nuovi servizi digitali che creino esperienze di acquisto più fluide e coinvolgenti”, ha commentato Emanuele Cagnola, regional director Italy di Dynatrace. “C’è più pressione che mai per stare al passo con le tendenze emergenti e tenere alla larga i competitor in un settore notoriamente frenetico. Le architetture multicloud sono state fondamentali per consentire ai retailer di tenere il passo con queste richieste, fornendo l’agilità di cui hanno bisogno per innovare più velocemente. Tuttavia, i team stanno lottando per gestire la complessità che questi ambienti multicloud comportano, il che sta richiedendo tempo che potrebbe essere speso meglio per guidare la trasformazione digitale e trovare nuovi modi per soddisfare le esigenze in evoluzione dei clienti”.

 

 

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