24/05/2022 di Redazione

In un mondo multicloud, la libertà di scelta è la forza di Dell

Innovazioni software e alleanze (con Aws, Google, Microsoft, Snowflake) sostengono Dell Technologies nella strategia che asseconda il bisogno di flessibilità delle aziende.

immagine.jpg

Viviamo in un mondo multicloud, che ci piaccia o no. Le aziende si appoggiano a una molteplicità di fornitori di Iaas, PaaS e SaaS,  e forzarle a utilizzare tecnologie compatibili con una sola piattaforma cloud non è più una strategia praticabile. E molti vendor lo hanno capito. Tra chi ha sposato la filosofia della libertà di scelta e, anzi, ne ha fatto il proprio punto di forza c’è Dell Technologies, società che è reduce dalla recente convention annuale, il Dell Technology World, tappezzata di annunci relativi soprattutto al software: ben 500, tra nuovi lanci, aggiornamenti e partnership. Oltre agli aggiornamenti software dei sistemi infrastrutturali PowerStore, PowerMax, PowerFlex, molta enfasi è stata posta sull’estensione dell’ecosistema multicloud di Dell, tesa a garantire ai clienti quella libertà di scelta a cui non vogliono più rinunciare.

“Mai come prima d’ora viviamo in un mondo multicloud”, ha esordito in conferenza stampa Fabio Zezza, Data Protection Solutions lead di Dell Technologies Italia. Grazie alla tecnologia riusciamo a gestire le applicazioni tanto on-premise quanto in uno o più cloud pubblici o in modalità as-a-service. La tecnologia ci permette di avere consistenza operativa in termini fino a ieri impensabili. La nostra strategia è pensata per offrire ai clienti la possibilità di estrarre il massimo valore dalle informazioni, nel minor tempo possibile e al giusto costo, indipendentemente dal luogo in cui si trovano i dati”.

 

Fabio Zezza, Data Protection Solutions lead di Dell Technologies Italia

 

Libertà di scelta con Project Alpine

Nel concreto, questa filosofia per Dell significa permettere ai clienti di eseguire il proprio software in qualsiasi ambiente di cloud pubblico. Questo è, relativamente allo storage, anche l’obiettivo di Project Alpine, progetto annunciato all’inizio di quest’anno e presentato in anteprima tecnica durante il Dell Technology World. L’idea è di portare negli ambienti Aws, Azure e Google Cloud lo storage a blocchi, a file e a oggetti di Dell. Le funzionalità di archiviazione a file, a blocchi e a oggetti saranno distribuite nel corso di quest’anno da parte di Aws, Google e Microsoft.

I servizi di storage di Dell potranno combinarsi con quelli nativi dei cloud provider e negli ambienti IT ibridi sarà garantita un’esperienza d’uso uniforme per chi oltre al cloud impiega, on-premise, i sistemi PowerStore, PowerFlex e PowerScale. Questa coerenza di funzionamento è importante sia per poter spostare facilmente i dati tra un ambiente e l’altro, sia per poter usare il cloud per il testing delle applicazioni oppure per le attività di analytics, che notoriamente esigono importanti risorse di calcolo e storage.


Analytics in cloud… ma on-premise

A proposito di analytics in cloud, la logica di ecosistema e di alleanze portata avanti da Dell si concretizza anche nell’alleanza con Snowflake. Prossimamente, nel secondo semestre dell’anno, sarà possibile utilizzare Snowflake Data Cloud per l’analisi dei dati conservati on-premise su macchine Dell, assecondando così eventuali esigenze di controllo sui dati o compliance. 

“L’annuncio della collaborazione con Snowflake forse ha stupito un po’ il mercato”, ha commentato Alberto Bastianon, pre sales director di Dell Technologies Italia. “Snowflake è un’azienda leader nei data analytics, che ha sempre ragionato esclusivamente in un’ottica cloud. Che cosa può significare questa partnership? Per Dell potrebbe aprire a nuove collaborazioni di ecosistema, ma risponde anche a esigenze specifiche di compliance, controllo e resilienza dei dati”.

 

Alberto Bastianon, pre sales director di Dell Technologies Italia


L’innovazione dello storage è trainata dal software

I 500 annunci legati al software dell’ultima convention sono un segno evidente dello spostamento del mercato verso la tecnologia immateriale. “Questa spinta verso il software”, ha precisato Zezza, “poggia però su un’eccellenza tecnologia di Dell sull’hardware che oggi forse è meno in primo piano ma rappresenta una piattaforma abilitante su cui continuiamo a innovare. Molti dei 26mila brevetti di Dell ricadono nell’ambito dello storage fabric”.

 

PowerStore è famiglia di sistemi per lo storage più recente, sviluppata secondo una logica di massima flessibilità e aggiornabilità del software. Tra le novità annunciate spiccano la capacità di replica nativa direttamente dai PowerStore per qualsiasi workload, la sincronizzazione metro nativa (una funzionalità molto richiesta dai clienti), la visibilità end-to-end sui software di Vmware (con la possibilità di gestire da vSphere i servizi principali di PowerStore) e incrementi di velocità (+50%) e di capacità (+60%) della singola macchina rispetto ai livelli garantiti in precedenza, grazie all’introduzione di nuovi dischi più capaci all’interno dello stesso chassis. Inoltre, per quanto riguarda la protezione dei dati, ora PowerStore supporta il protocollo Cepa, che consente di abilitare e integrare funzionalità anche di terze parti per protezione ransomware, azioni selettive su file e altro. 


 


 



Si aggiorna anche la gamma flagship, quella dei PowerMax, sistemi pensati per ambienti mainframe e attività mission-critical. “Confermiamo e dimostriamo la massima attenzione al mondo mainframe, ancora molto presente nel mercato italiano”, ha rimarcato Bastianon. Le novità riguardano potenziamenti della capacità di compressione dati, provisioning multi-array, consolidamento dei workload e sicurezza Zero Trust.

Infine i PowerFlex, sistemi pensati per consentire di creare un ambiente IT flessibile e totalmente software-defined: queste macchine permettono ora di gestire in maniera integrata i workload tradizionali e quelli cloud-nativi, incluse le applicazioni containerizzate. “Dell”, ha sottolineato Bastianon, “è fermamente convinta che il futuro multicloud sarà anche un futuro di collaborazione, in cui i nostri clienti avranno necessità di far coesistere applicazioni e ambienti diversi. Quindi vogliamo supportare la massima libertà per le loro scelte infrastrutturali”.

 

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI