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Indagini su Marketplace, Meta cerca l'accordo con l'Ue

Secondo indiscrezioni, la società di Mark Zuckerberg starebbe cercando un accordo con le autorità europee per mettere fine all’indagine su Marketplace e sulla presunta concorrenza sleale.

Pubblicato il 02 dicembre 2022 da Redazione

Meta sta cercando di patteggiare per chiudere un altro capitolo di indagini antitrust. Si parla ancora dei guai della società di Mark Zuckerberg in Europa, dopo la multa da 265 milioni di euro decisa dall’ente di tutela della privacy irlandese per una vecchia vicenda di data scraping e mancata notifica a centinaia di milioni di utenti Facebook. Meta avrebbe tentato di trovare un accordo con le autorità antitrust europee che stanno investigando sull’utilizzo dei dati e sulle logiche dell’advertising su Facebook: così riporta Reuters, citando “persone a diretta conoscenza” dei fatti.

Stando alle fonti, ci sarebbero già state alcune discussioni preliminari ma senza alcun progresso, finora. Ogni condizionale è d’obbligo, anche perché né la Commissione Europea né Meta hanno commentato le indiscrezioni.

A inizio 2022 erano partite due indagini parallele, condotte l’una dall’unità antitrust della Commissione Europea e l’altra dalla  Competition and Markets Authority (Cma) britannica. L’investigazione dell’Ue ruota intorno all’integrazione tra Facebook e Marketplace, la piattaforma per la compravendita tra privati aggiunta al social network nel 2016. In particolare, il dubbio è che Meta tragga vantaggio dai dati di Marketplace per migliorare l’advertising targettizzato, in modi che la concorrenza naturalmente (non possedendo quei dati) non può fare.

“Nell’economia digitale di oggi, i dati non dovrebbero essere usati in modi che alterano la concorrenza”, ha dichiarato la commissaria per la concorrenza Ue, Margrethe Vestager. “Cercheremo di capire nel dettaglio se questi dati diano a Facebook un ingiusto vantaggio competitivo, in particolare nel settore delle pubblicità classificata online, dove le persone ogni giorno comprano e vendono prodotti e dove Facebook è in competizione con le aziende da cui raccoglie i dati”. 

L’indagine avviata in Regno Unito è più ampia. Riguarda, infatti, tre sia il modo in cui Facebook raccoglie dati dagli inserzionisti pubblicitari sia il meccanismo di single sign-on che permette di usare il login alla piattaforma social per accedere ad altri siti (il dubbio è che Meta possa sfruttarlo a vantaggio di Marketplace e del servizio di incontri Facebook Dating).

 
Tag: facebook, advertising, antitrust, marketplace, Meta

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