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Intesa Sanpaolo: il risk management si fa con Linux

L’istituto bancario ha scelto Red Hat Enterprise Linux per il proprio sistema mission-critical di gestione del rischio. Obiettivi: ridurre i tempi di elaborazione, introdurre nuove funzionalità operative e abbattere il Tco del 50%.

Pubblicato il 13 giugno 2011 da Redazione

Colpo di prestigio quello messo a segno da Red Hat. Stando a quanto recita la nota diffusa stamattina, Enterprise Linux è la piattaforma di riferimento per il sistema di risk management mission-critical di Intesa Sanpaolo. Il gruppo bancario di Torino ha quindi scelto una soluzione open source per gestire il proprio sistema di gestione dei rischi di mercato, sistema che si avvale di un modello interno approvato dalla Banca d’Italia.

Intesa Sanpaolo si è affidata a Red Hat Enterprise Linux per gestire il sistema di risk management


Il modello in questione attiva centinaia di migliaia di simulazioni giornaliere applicate a centinaia di migliaia di strumenti finanziari e necessita quindi di un’infrastruttura al top in fatto di prestazioni e scalabilità. La scelta di migrare il sistema di gestione del rischio su Red Hat Enterprise Linux, recita ancora la nota, ha previsto l’adozione di hardware basato su standard, generato una riduzione del costo totale di possesso (TCO) del 50% e permesso di ottimizzare un’architettura distribuita in grado di abilitare i rigorosi piani di alta disponibilità e disaster recovery della banca.

Il commento fornito in proposito da Gianni Ferrari, team leader del progetto di migrazione a Linux in Intesa Sanpaolo, è in tal senso molto esplicito: “abbiamo iniziato a realizzare il sistema di gestione del rischio nel 1997. Da allora abbiamo costantemente incrementato l’ampiezza e la complessità degli strumenti e del portafoglio. Abbiamo a un certo punto capito che avevamo bisogno di un nuovo sistema operativo e abbiamo scelto Enterprise Linux per ottenere il livello di prestazioni e scalabilità necessario, oltre a poter trarre vantaggio da notevoli risparmi sull’hardware”.

Un’ulteriore attestato di credito, quello rilasciato da Intesa Sanpaolo, per le capacità di Linux in azienda e una sorta di messaggio in codice indirizzato a chi è alla prese con la riorganizzazione dei data center. “Continuiamo a ottimizzare la nostra infrastruttura, dalla rete allo storage, e a potenziare il software – queste le altre parole espresse da Ferrari - per soddisfare le esigenze di business dei nostri ingegneri finanziari e la migrazione a Red Hat Enterprise Linux è stata strumentale nello stare al passo con un’infrastruttura in costante evoluzione”.

Tag: red hat

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