La nuova Noberasco: rete “always on” e magazzini popolati di robot
Grazie a un’infrastuttura organizzata su due data center e basata su tecnologia Cisco, il primo produttore italiano di frutta secca e disidrata può contare sulla continuità operativa. Un elemento cruciale per far lavorare i robot che si muovono nei magazzini di stoccaggio e le linee produttive.
Pubblicato il 21 ottobre 2016 da Redazione

Anche un’azienda più che centenaria, legata al territorio e alle tradizioni italiane, può trarre beneficio dalla robotica. Ma per farlo deve poter contare su una rete sempre funzionante, senza momenti di fermo. Fondata nel 1908, la ligure Noberasco è oggi il primo produttore di frutta secca e disidrata in Italia. Negli ultimi anni l’azienda ha diversificato i canali di vendita debuttando nell’online, ma soprattutto ha inaugurato un nuovo stabilimento a Carcare, nel savonese: un sito esteso su 70mila metri quadri, che comprende gli impianti (da cui possono uscire fino a 150 tonnellate di frutta al giorno) ma anche i magazzini per le materie prime e i prodotti finiti.
A questo risultato, Noberasco è giunta sulla spinta di una doppia esigenza, strategica e tecnologica. “Volevamo poter seguire al meglio l’evoluzione del mercato”, spiega il responsabile sistemi informativi, Ruggero Battistoni. “Per fare ciò era necessario disporre di una certa capacità produttiva e di immagazzinamento delle materie prime, anche considerata la stagionalità di molte di esse”. Come i datteri, che vengono raccolti una solta volta all’anno e poi vanno conservati in speciali celle frigorifere. “La sfida è stata quella di utilizzare dei robot”, prosegue il responsabile It.
Una sfida che ha riguardato soprattutto la creazione di un’infrastruttura di rete affidabile e sempre operativa. Ed esisteva una difficoltà specifica: nel magazzino merci il sistema di scaffalatura per i pallet è mobile, e questo elemento ha condizionato la realizzazione della rete WiFi. In quest’area di stoccaggio circolano soltanto i robot, che ogni notte portano fuori dal magazzino le materie prime necessarie per la produzione del giorno successivo. Anche il processo di lavorazione e confezionamento della frutta è altamente automatizzato, dunque si comprende come il circolo virtuoso di stoccaggio, produzione e logistica funzioni solo se la rete non “cade”.
Il system integrator Elmec ha dunque progettato e implementato (con “battesimo” nella notte di Capodanno 2015) un’architettura di rete basata su switch Cisco, ridondante e suddivisa in Vlan, in modo da assicurare il trasporto isolato dei servizi. “Li abbiamo scelti perché li conoscevamo da precedenti esperienze, ma ha pesato anche l’affidabilità del marchio Cisco”, racconta il responsabile It di Noberasco. Elmec si occupa anche di monitorare da remoto il funzionamento della rete e di intervenire in caso di problemi.
Nel sito di Carcare sono stati realizzati due data center interconnessi con un doppio anello in fibra ottica a 10 Gbit. In ciascun armadio di distribuzione (una decina in tutto) opera una coppia di switch Cisco Catalyst 3850x. Il sistema garantisce ridondanza degli apparati per ogni zona, per esempio grazie a doppi alimentatori che creano in ogni armadio un pool energetico condiviso tra gli switch. Un Network Operations Center monitora costantemente il funzionamento della rete.
I vantaggi ottenuti riguardano sia l’aumentata capacità di stoccaggio, sia i risparmi ottenuti. È vero che i robot hanno sostituito parte degli addetti al lavoro manuale ma sono anche state creati nuovi ruoli più tecnici, tant’è che il numero di dipendenti è salito. “Noberasco sta crescendo di circa il 20-25% all’anno”, sottolinea Battistoni. “Se non avessimo compiuto queste scelte tecnologiche non avremmo potuto assecondare le richieste del mercato”.
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