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Lavoro ibrido, benefici ma molte lacune nelle aziende italiane

Meno della metà delle imprese affronta correttamente la cybersicurezza del lavoro ibrido e remoto o sfrutta gli anaytics, svela uno studio di Avanade.

Pubblicato il 12 maggio 2022 da Redazione

Il lavoro ibrido non è più una novità, ma la maggior parte delle grandi aziende italiane non ha ancora capito come trarre il massimo vantaggio e minimizzare le criticità. Un nuovo studio di Avanade, condotto da Vanson Bourne tra ottobre 2021 e gennaio 2022, ha evidenziato diverse opportunità mancate: sul totale delle imprese italiane da oltre mille dipendenti che hanno adottato o sperimentato il lavoro ibrido o remoto (cioè l’83% del totale, e rispettivamente il 66% e il 17% per le due modalità), il 54% lo ha fatto senza dare ai dipendenti alcuna possibilità di scelta; il 61% non riesce a sfruttare le piattaforme basate su cloud, l’intelligenza artificiale o l’automazione per semplificare la gestione e la condivisione delle conoscenze; il 53% non usa soluzioni di workplace analytics che potrebbero sia misurare sia migliorare l'esperienza dei dipendenti.

Queste percentuali palesano chiare lacune nell’utilizzo delle tecnologie oggi già disponibili per il lavoro ibrido, tecnologie che potrebbero rendere i dipendenti più produttivi e più felici. Ma la vera mancanza di cui preoccuparsi è quella relativa alla cybersicurezza: a detta degli intervistati italiani, il 46% delle aziende non dispone di un sistema adeguato per contrastare i rischi dello smart working. 

Partendo da queste basi, tuttavia, si può migliorare e ne varrà la pena. Lo studio di Avanade ha evidenziato su scala internazionale (la ricerca ha coinvolto, oltre all’Italia, altri 13 Paesi, per un totale di 2.100 decision maker di grandi aziende) che il lavoro ibrido o remoto comporta miglioramenti di produttività (circa +7%, in media), di fedeltà dei dipendenti (+6,6% di employee retention), di soddisfazione dei clienti (+7%), oltre a riduzione dei costi (del 6% circa), incrementi di giro d’affari (+7% circa) e valutazione sul mercato azionario (+6,6%).

L’attuale gap di tecnologie e strategie adottate per il lavoro ibrido o remoto, secondo la ricerca, potrebbe costare alle imprese milioni di dollari. Al contrario, sulla base dei ricavi delle aziende partecipanti allo studio, Avanade ha calcolato che l'opportunità di crescita potrebbe variare da 37 milioni di dollari a 6,5 miliardi di dollari. “Il segnale della nostra ricerca è forte e chiaro”, ha commentato Veit Siegenheim, direttore del Modern Workplace di Avanade. “Assumere un approccio olistico all'esperienza dell'ambiente di lavoro è fondamentale e porta benefici sia alle aziende sia alla loro risorsa più importante: i loro dipendenti. Più i leader tardano ad agire, più rimarranno indietro e rischieranno di perdere, sia a livello finanziario sia nella ricerca e mantenimento dei talenti”.

 

Tag: Avanade, smart working, new normal, lavoro ibrido

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