19/01/2023 di Redazione

Microsoft conferma: diecimila tagli e “consolidamento” degli uffici

Dopo le indiscrezioni, un documento depositato alla Sec conferma il piano di licenziamenti, a cui si affiancherà una riduzione degli spazi di lavoro.

immagine.jpg

Microsoft ridimensiona l’organico, ma non le proprie ambizioni. Dopo le indiscrezioni che parlavano di 11mila licenziamenti previsti, la società ha emesso una comunicazione ufficiale indicando che i tagli saranno 10mila. Così si legge nel documento presentato alla Securities and Exchange Commission statunitense, dove si specifica anche che la riduzione di organico sarà realizzata entro la fine del terzo trimestre dell’anno fiscale 2023, ovvero entro la fine di marzo. I numeri sono enormi, ma bisogna anche considerare il punto di partenza: la forza lavoro della multinazionale contava a giugno dell’anno scorso circa 221mila dipendenti a tempo pieno.

Ai tagli si affiancheranno “cambiamenti nell’offerta di hardware” e unconsolidamento” dei contratti d’affitto, eufemismo per dire che alcuni uffici saranno sacrificati per creare “maggiore densità nei nostri spazi di lavoro”. Nel complesso, questi cambiamenti avranno un contraccolpo economico stimato di 1,2 miliardi di dollari nel secondo trimestre dell’anno fiscale e un impatto negativo di 12 centesimi di dollaro sugli utili per azione diluiti. 

Sappiamo che l’azienda di Redmond non è la sola a dover compiere scelte di questo tipo in uno scenario macroeconomico sempre più complesso. I licenziamenti previsti in Amazon sono 18mila, mentre Meta lascerà a casa 11mila persone e Salesforce taglierà il 10% dell’attuale staff. 

Non è chiaro quali divisioni aziendali e quali ruoli saranno intaccati maggiormente, ma sappiamo che Microsoft sta continuando a cavalcare con successo l’onda del cloud computing e inoltre sta puntando con sempre maggior decisione sull’intelligenza artificiale, come dimostrano le alleanze e gli investimenti in OpenAI.

In un messaggio rivolto ai dipendenti l'amministratore delegato, Satya Nadella, ha giustificato la scelta presa spiegando che oggi i consumatori stanno spendendo di meno per “ottimizzare la propria spesa digitale per fare di più con meno”, specie in vista della recessione già in corso in alcuni mercati e prevista in altri. “Allo stesso tempo”, ha proseguito il Ceo, “la prossima grande ondata di computing sta nascendo grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale”.

 

 

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI