18/05/2022 di Redazione

Multicloud pronto a raddoppiare (o quasi) nel giro di un triennio

Uno studio di Nutanix svela che il 36% delle aziende si appoggia ad ambienti cloud di più fornitori, ma la percentuale è destinata al raddoppio.

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Il cloud è ormai decisamente diventato un multicloud. Nelle aziende si va rafforzando la tendenza ad adottare, mescolare e possibilmente integrare infrastrutture, piattaforme e software in “nuvola” di diversi fornitori, derivando da questa scelta una serie di vantaggi ma anche di complicazioni. Il nuovo, annuale studio di Nutanix dedicato allo stato di adozione del cloud conferma le impressioni già emerse nell’edizione scorsa: attualmente, su un campione di 1.700 aziende (coinvolte tramite interviste ai loro responsabili IT, condotte da Vanson Bourne fra agosto e settembre 2021), il 36% già impiega ambienti multicloud e la percentuale sale al 57% se consideriamo solo le grandi imprese, da cinquemila dipendenti o più.

 

La penetrazione del multicloud è destinata a un rapido (quasi) raddoppio: si passerà al 64% delle aziende entro tre anni dalla data del sondaggio. Tra le grandi imprese si salirà all’80%. Ed è intuibile come gli sconvolgimenti creati dalla pandemia stiano contribuendo a una più rapida adozione del cloud, finalizzata al supporto del lavoro remoto e al lancio di nuovi servizi per clienti e dipendenti.

 

Attualmente, la imperfetta interoperabilità degli ambienti di fornitori diversi rappresenta ancora un problema. Tra chi usa il multicloud, solo il 36% definisce i diversi ambienti come “completamente interoperabili”, mentre per il 56% esiste un “certo livello” di interoperabilità. Quasi tutti sono alla ricerca di maggiore semplificazione: l’87% degli intervistati ha detto che strategie di successo richiedono una gestione facile, che spesso manca poiché gli amministratori IT sono costretti a utilizzare cruscotti gestionali, strumenti, piattaforme e metodi di configurazione diversi per ciascun cloud adottato. Altri problemi frequentemente riscontrati sono la gestione della sicurezza (citata dal 49% dei rispondenti), l’integrazione dei dati (49%) e il lievitare dei costi (43%). Un modello multicloud ibrido, che includa anche l’on-premise, è l’assetto ideale per ben l’83% dei responsabili IT.

 

 

(Infografica: Nutanix, "Enterprise Cloud Index", 2022)

 

Servizi finanziari pronti a recuperare il ritardo
Un settore del tutto peculiare, in riferimento all’uso del cloud, è quello dei servizi finanziari. L’adozione è stata frenata, finora, sia dalla natura altamente regolamentata del settore sia dai cospicui investimenti pregressi in applicazioni pensate per l’esecuzione on-premise. Tra gli intervistati che operano in questo settore (un campione di 250 professionisti IT di banche e compagnie assicurative), il 31% utilizza ancora data center three-tier non abilitati al cloud come unica infrastruttura IT e solo il 41% impiega in una qualche misura il cloud pubblico, versus il 47% emerso come media globale dall’intera ricerca di Nutanix. Solo il 26% delle aziende di questo settore ha adottato il multicloud, una soglia ben inferiore (il 10% in meno) rispetto alla media globale.


Questo scenario sembra però destinato a una rapida trasformazione: si prevede che nel giro di tre anni il tasso di adozione del multicloud salirà al 56%. Che ci sia fermento è anche dimostrato dal fatto che quasi tutti gli intervistati nel settore dei servizi finanziari (98%) hanno spostato una o più applicazioni in un nuovo ambiente IT nei dodici mesi precedenti alla ricerca, principalmente migrando da data center interni a cloud privati.

Poiché per molti (83%) spostare le applicazioni in un nuovo ambiente può essere dispendioso in termini di tempo e di costi, è probabile che i container siano la migliore risposta al problema. Per l’86% delle aziende questa tecnologia sarà importante nel breve periodo, a un anno dal sondaggio. Anche per la grande maggioranza di banche e assicurazioni (84%), così come per le società appartenenti ad altri settori, la complessità di gestione degli ambienti multicloud resta una sfida da risolvere. Le priorità del medio termine (12-18 mesi) saranno  il potenziamento della sicurezza (54%), il miglioramento della gestione multicloud (49%) e lo sviluppo e/o l'adozione di tecnologie cloud-native (47%)

 

"Sebbene il settore dei servizi finanziari sembri essere nelle prime fasi di implementazione, è in corso un’evoluzione verso un'infrastruttura IT multicloud interoperabile che abbraccia un mix di cloud privati e pubblici", ha dichiarato Anand Akela, vice president of product and solutions marketing di Nutanix. "Poiché la sicurezza delle informazioni e la resilienza operativa continuano ad essere al centro dell'attenzione per le società di servizi finanziari, è necessario prendere in considerazione soluzioni multicloud ibride con gestione e sicurezza integrate e con la possibilità di spostare rapidamente le applicazioni tra le infrastrutture cloud in modo economico".

 

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