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Nel "new normal" la tecnologia video dev'essere responsabile

L’uso di telecamere e analytics si estende a nuovi ambiti, oltre la videosorveglianza. Il punto di vista di Milestone.

Pubblicato il 04 ottobre 2022 da Valentina Bernocco

Un sistema di videosorveglianza è un sistema di sicurezza. Vero, ma la stessa tecnologia di monitoraggio video può prestarsi a molti altri utilizzi, diventando un importante motore di innovazione per una società più digitalizzata, moderna, nonché responsabile. Di tecnologia responsabile i vendor parlano sempre più spesso, citando i valori della privacy, dell’inclusione, del benessere dei dipendenti. E Milestone Systems, società danese che fin dalla fine degli anni Novanta si occupa di videosorveglianza (oggi soprattutto con una ricca offerta di software di gestione e analisi video, oltre ad hardware e servizi), ribadisce che nel suo caso non si tratta solo di parole. Ne abbiamo discusso con il Ceo, Thomas Jensen, alla guida di Milestone da un paio di anni.

Oggi si parla sempre più spesso  di tecnologia responsabile, è uno degli effetti del “new normal”?

In realtà la “nuova normalità” che credevamo di aver raggiunto non si è ancora assestata, non solo per la crescita dei prezzi a cui assistiamo ma per le sfide delle supply chain, la carenza di componenti e naturalmente la guerra e la crisi dell’energia. Per un vero “new normal” dovremo ancora aspettare. L’insegnamento a cui siamo stati esposti, come azienda, è quello di chiederci come poter essere vicini ai nostri dipendenti, colleghi e alla società per affrontare cambiamenti profondi. La nostra generazione non era abituata a cambiamenti tanto radicali come quelli indotti dal Covid, e oggi dobbiamo chiederci come prenderci cura della nostra società e dei nostri dipendenti. In Milestone la cultura aziendale è quella di mettere al primo posto le persone, cioè non solo i nostri partner ma anche i clienti e la società. Per esempio, poiché il lavoro da casa ha un impatto sulla salute fisica e mentale, abbiamo introdotto un programma in cui cerchiamo di stimolare il benessere dei dipendenti con semplici esercizi, yoga e meditazione.

Dopo la pandemia è cambiato anche il modo di utilizzare le tecnologie video?

Sicuramente durante i lockdown abbiamo assistito a un differente uso dei sistemi di sicurezza degli edifici, dato che gli uffici erano spesso vuoti. Inoltre la tecnologia video è stata usata per controllare il rispetto delle misure di sicurezza, come il distanziamento e l’uso delle mascherine, nonché per il controllo della temperatura in luoghi come gli aeroporti. Abbiamo capito però che in molti casi le tecnologie non erano abbastanza valide, utilizzando magari componenti a basso costo. L’accuratezza dei sensori e degli analytics non era sufficiente. Va detto che molti fornitori di tecnologie negli ultimi due anni hanno lavorato per migliorare le proprie soluzioni, ma questo è difficile per i componenti.

Secondo le previsioni di Idc, la quota di aziende che pianifica di adottare tecnologie video evolute e connesse ad altri sistemi passerà dall’8% al 26% nel giro di due anni. Quali utilizzi, in particolare, si stanno affermando?

Crediamo che la tecnologia video possa essere utilizzata per scopi molto più ampi rispetto alla sicurezza. Per esempio il supporto ai pazienti e alle persone ricoverate in case di cura dove c’è uno staff ridotto, oppure nelle città lo studio del traffico per comprendere come ottimizzare la viabilità. In Nord America, per esempio, in alcune città la tecnologia video in abbinamento agli analytics ha permesso di capire che le persone si spostavano prevalentemente su alcune rotte e, quindi, di modificare le impostazioni dei semafori. Inoltre in molte nazioni del mondo la tecnologia di Milestone viene usata per gestire le chiamate di emergenza (come quelle del 911 negli Stati Uniti), mostrando per esempio se ci sono incendi, incidenti o scene di violenza, affinché la squadra che deve intervenire sul posto sappia già che cosa troverà e possa agire più rapidamente. 

 

Thomas Jensen, chief executive officer di Milestone


Come intercetterete queste tendenze?

Continueremo a sviluppare ulteriormente la tecnologia video e a innovare come abbiamo fatto finora. Ma vogliamo anche focalizzarci sulla creazione di valore per i clienti e la società, considerando specialmente il modo in cui gli analytics e i dati possono supportare le tecnologie video. I dati nel video sono di tre tipi: storici (per capire eventi già accaduti), dati in real time (per monitorare ciò che accade) e di analytics tradizionali o predittivi (per capire che cosa potrebbe succedere). Quando si utilizzano i dati in questi modi è essenziale farlo in modo responsabile. 

E come si fa?

Spesso la tecnologia viene percepita dalla società come avida e senza scrupoli, ma in Milestone pensiamo che sia anche nostro compito evitare che questo accada. Abbiamo definito internamente un approccio che chiamiamo “tecnologia responsabile” e all’interno di Milestone il dipartimento corporate affair controlla il nostro posizionamento in diverse aree di responsabilità. Stiamo anche conducendo un assessment interno per comprendere gli impatti della nostra tecnologia. Inoltre vogliamo approntare programmi di formazione per i partner in modo che anche la vendita sia condotta secondo principi di responsabilità. C’è poi un terzo elemento: possiamo creare e vendere tecnologia in modo responsabile, ma bisogna considerare anche le modalità di utilizzo. Certamente sarebbe utile una maggiore regolamentazione, definita in modo da permettere alle aziende e alla società di sfruttare la tecnologia, di farne uso, ma rispettando i diritti umani e la privacy.

 
Tag: interviste, video, videosorveglianza, corporate responsability, Milestone, tecnologia responsabile

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