24/02/2022 di Redazione

Obiettivi di espansione tecnologica e geografica per SgBox

Lo specialista italiano di gestione dei log ha chiuso il 2021 in crescita del 35% e ora punta ad allargare la presenza internazionale verso l’Europa e l’Africa. Dal punto di vista dell’offerta, il 2022 sarà l’anno del Soar e dei container.

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L’Italia resta il mercato principale per SgBox, ma l’azienda sta guardando con insistenza verso una maggiore internazionalizzazione. “Ci siamo aperti verso il mercato indiano o quello turco e abbiamo già clienti attivi”, ha confermato Massimo Turchetto, Ceo e fondatore della società. “Ora stiamo guardando con attenzione all’Europa dell’Est, alla Germania e ad altri mercati dove ancora non siamo presenti, anche in Africa, per esempio in Kenya, una nazione con approccio non troppo diverso dal nostro”.

Lo specialista di soluzioni di log management ha archiviato il 2021 con una crescita del volume d’affari del 35% e un rafforzamento della rete di partner, indispensabile per veicolare una piattaforma che può poi essere fruita dagli utenti finali anche come servizio. Per questo, accanto all’accordo di distribuzione con Arrow, finalizzato proprio lo scorso anno, SgBox ha ampliato soprattutto la visibilità verso gli Msp e le realtà specializzate nella gestione di Soc in modo esternalizzato. Un esempio è rappresentato dalla partnership stretta con Etaeria, outsourcer appartenente al gruppo Wiit.

A che cosa si deve il buon andamento della società, in un periodo non semplice come quello che abbiamo vissuto? “I frequenti aggiornamenti normativi in materia di gestione e conservazione dei log di accesso ai sistemi costituiscono un elemento di spinta per fornitori di tecnologia Siem come noi”, ha spiegato Turchetto. “E questo non è vero solo per l’Italia, ma anche per mercati esteri dove siamo presenti, come l’Arabia Saudita, dove abbiamo stretto un accordo Oem con LinkShadow”.

 

Massimo Turchetto, Ceo e fondatore di SgBox

 

Una peculiarità di SgBox sta nel modello commerciale, dove ai clienti non è richiesto di pagare a volume, bensì a sorgente, sulla base del numero di apparati che mandano informazioni verso l’infrastruttura del vendor: “I costi sono così molto più semplici da prevedere e questo è importante per determinate realtà come i carrier, dove il volume di log e dati generati è molto elevato. Noi stessi abbiamo sviluppato una soluzione Carrier-Grade Network Address Translation, che abbiamo già venduto in Medio Oriente”, ha aggiunto Turchetto.

Dal punto di vista dell’evoluzione tecnologica, il 2022 sarà l’anno del Soar (Security Orchestration, Automation and Response), ovvero dell’orchestrazione necessaria per razionalizzare le informazioni di cybersecurity che provengono dai più diversi strumenti e fonti, per poter automatizzare alcuni task di primo livello nella risposta agli incidenti. Oltre a quella che appare come un improvement naturale del Siem, SgBox ha pianificato anche l’integrazione nella propria piattaforma del machine learning (in rilascio entro metà anno), lo sviluppo della threat intelligence e un adattamento al mondo dei container, per avere una soluzione più scalabile e utilizzabile in  ambienti a forte componente cloud. Su quest’ultimo fronte sono ora in corso i test, mentre il rilascio è previsto entro la fine dell’anno.

 

 

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