12/07/2016 di Redazione

Per prendersi “cura” dei dati serve uno storage nuovo

La Casa di Cura privata Polispecialistica Dott. Pederzoli ha adottato i sistemi di hardware e i software di NetApp per unificare due infrastrutture in precedenza distinte. Ottenendo risparmi, efficienza e garanzia di continuità.

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Non si può offrire un servizio medico di alta qualità senza “prendersi cura” anche dei dati, delle applicazioni e dalla continuità operativa. Così ha scelto di fare la Casa di Cura privata Polispecialistica Dott. Pederzoli, nata nel 1947 per volontà del medico che l’ha battezzata e poi divenuta, quarant’anni dopo, Presidio Ospedaliero dell’Ulss 22. Oggi l’istituto è un punto di riferimento per il territorio intorno a Peschiera del Garda: ogni anno qui vengono ricoverati 24mila pazienti, 38mila persone transitano dal pronto soccorso, si realizzano un milione di prestazioni ambulatoriali e nascono mille bambini.

Crescere, fino ad arrivare a questi numeri, per l’azienda ha significato l’obbligo di modificare le proprie risorse tecnologiche da più punti di vista. Innanzitutto, bisognava aggiornare l’infrastruttura hardware del sito di disaster recovery, che negli ultimi due anni di fatto veniva usata come una seconda sala server in quanto applicativi e dati non potevano essere contenuti tutti in un unico sito.

“L’obiettivo era quello di realizzare un’infrastruttura ad alta affidabilità all’interno del campus della clinica, centralizzando in un’unica soluzione anche l’infrastruttura del Sistema Dipartimentale del Servizio di Diagnostica per Immagini”, spiega Andrea Monastero, addetto ai sistemi informativi sanitari. “Il backup dei dati aziendali veniva effettuato utilizzando la modalità tradizionale, copiando semplicemente i dati applicativi ritenuti importanti e non prendendo in considerazione la configurazione del server da cui venivano prelevati i file”. Si volevano ottenere, inoltre, la possibilità di upgrade hardware e software senza interruzione dei servizi erogati e un’alta affidabilità in caso di guasti”.

E c’è di più: i sistemi destinati all’esecuzione dei server virtuali utilizzavano una versione dell’hypervistor di Vmware non compatibile con il sistema operativo Windows Server 2012, la Esxi 5.0.0, né potevano consentire l’aggiornamento alla release 6.0. “Entrambe le infrastrutture hardware erano distribuite su due siti fisici, quello primario e quello di disaster recovery”, racconta Monastero, “e a breve sarebbero state trasferite in nuove sale macchine”.

L’azienda ha così scelto di adottare la soluzione Metro Cluster di NetApp, avvalendosi del supporto del partner Elmec per la progettazione e implementazione. Il progetto ha previsto l’integrazione di due sistemi di storage NetApp FAS8020 in configurazione a due nodi attivi e con il software MetroCluster per i due siti di produzione. In un’altra sala del data center è posizionato un sistema FAS2554, usato come repository di backup (eseguito con Veeam). La soluzione garantisce semplicità di gestione, supporto nativo di tutti i protocolli San e Nas. Il software NetApp Data Ontap (recentemente ribattezzato come Ontap) permette di eseguire aggiornamenti hardware e software senza interruzioni di operatività.

NetApp Fas8020

 

La Casa di Cura Dott. Pederzoli ha così ottenuto un incremento di efficienza e prestazioni, una riduzione dei costi di gestione (avendo centralizzato le due infrastrutture in una unica ad alta affidabilità) e una maggiore sicurezza nella gestione dei dati. La nuova architettura è altamente affidabile e assicura la business continuity con tempi di ripristino pari a zero: nell’eventualità di problemi su uno dei due siti o in caso di attività di manutenzione, l’altro è pronto per la replica in modalità sincrona.

 

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