07/11/2022 di Redazione

Rumors su Meta, migliaia di licenziamenti in arrivo

Secondo indiscrezioni, la società proprietaria di Facebook, Instagram e Whatsapp starebbe avviando massicci tagli di personale.

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Meta segue l’esempio di Twitter e avvia l’operazione licenziamenti di massa. La società proprietaria di Facebook, Whatsapp e Instagram già questa settimana comunicherà il licenziamento a “migliaia di dipendenti”,  secondo fonti confidenziali del Wall Street Journal. I tagli dell’organico, d’altra parte, erano nell’aria. Recentemente Mark Zuckerberg ha incassato i rimproveri degli azionisti di Meta, scontenti delle ultime trimestrali e dell’eccesso di risorse dedicate al metaverso.

Nel periodo di luglio-settembre del 2022 i ricavi trimestrali di Meta, 27,7 miliardi di dollari, hanno segnato un ribasso del 4% anno su anno. Il calo è dovuto soprattutto alla divisione  Reality Lab, cui fanno capo i progetti del metaverso: ha riportato un rosso di 3,67 miliardi di dollari.

Nella earnings call Zuckerberg aveva però replicato difendendo le proprie scelte e dichiarando che “sarebbe un errore, per noi, non focalizzarci su nessuna di queste aree che saranno di fondamentale importanza per il nostro futuro”.  L’amministratore delegato aveva anche detto che nel 2023 l’azienda rimarrà “pressoché grande uguale o leggermente più piccola”. Ora, alla luce delle nuove indiscrezioni del Wall Street Journal, la società per il momento non ha rilasciato commenti.

Non è chiaro, al momento, quanti dei circa 87mila dipendenti  di Meta (il conteggio risale allo scorso settembre) saranno sacrificati e in quali dipartimenti, ma si tratterà della prima riduzione di personale di ampia portata nei 18 anni di storia dell’azienda. Presumibilmente, non si raggiungeranno gli estremi del piano licenziamenti voluto da Elon Musk, che prevederebbe di lasciare a casa un dipendente su due. Twitter, in ogni caso, è in una girandola di notizie, indiscrezioni e smentite (si parla anche di dipendenti richiamati in azienda all’indomani del licenziamento), per cui è presto per dire quanto, effettivamente, l’azienda verrà sfoltita. 

 

 

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