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Smart working, le aziende cercano notebook e Unified Communications

I dati di Context evienziano la crescita delle vendite di computer portatili aziendali rispetto ai sistemi destkop. Nel primo semestre è boom per gli strumenti di Unified Communications.

Pubblicato il 21 luglio 2021 da Valentina Bernocco

Nella nuova normalità fatta di smart working e lavoro in ufficio, mescolati in un assetto ibrido, c’è sempre più bisogno di strumenti come i Pc e le piattaforme di Unified Communication and Collaboration (Ucc). I dati della società di ricerca Context mostrano che ad aprile e maggio 2021 i notebook portatili rappresentano il 60% delle workstation vendute in Europa Occidentale, a dimostrazione del fatto che aziende e professionisti stanno puntando su strumenti flessibili, adattabili a diversi contesti e necessità, anziché vincolarsi a una scrivania. Un anno prima, nello stesso periodo, 2020, i prodotti portatili avevano invece rappresentato il 49% delle vendite.

 

I dati di Context si riferiscono alle vendite dei principali distributori attivi in Europa Occidentali, e sono dunque abbastanza rappresentativi dell’andamento del mercato di Pc aziendali. I tre principali marchi di workstation, cioè Hp, Lenovo e Dell, hanno tutti visto cambiare la composizione delle rispettive vendite. Nel secondo trimestre, i dispositivi portatili rappresentavano il 53% delle vendite di workstation di Dell, il 59% di quelle di Hp e ben il 70% di quelle di Lenovo. 

 

Context fa notare che ad aprile e maggio 2021 il numero dei notebook venduti è cresciuto di ben l’81% rispetto al numero di aprile e maggio 2020 (periodo in cui, d’altra parte, l’improvviso boom di domanda aveva fatto salire i prezzi e causato rotture di stock). Quest’anno anche le vendite di sistemi desktop sono aumentate, ma in misura minore.

 

La tendenza verso il mobile non sembra dunque essere il prodotto di una risposta d’emergenza alla pandemia, quanto piuttosto un cambiamento strutturale sia della domanda sia dell’offerta.“Lo spostamento verso i dispositivi mobili”, scrive Marie-Christine Pygott, senior analyst di Context, “è stata determinato dai continui miglioramento delle prestazioni dei prodotti negli ultimi anni, ed è stato alimentato nel 2020 e nella prima metà del 2021 ai cambiamenti nei modelli di lavoro in risposta alla pandemia. In questo segmento di mercato si stima che la domanda rimanga elevata, dal momento che la digitalizzazione prosegue in numerosi settori industriali e che cresce il bisogno di potenza di calcolo per gestire attività complesse”.

 

Il caso anomalo dell’Italia

Ma c’è un ma: guardando ai dati nazionali, si notano delle grandi discrepanze fra un Paese e l’altro. Mentre le workstation portatili rappresentano il 79% delle vendite trimestrali nel Regno Unito, in Italia la loro quota è di appena il 30%. Insieme alla Polonia (dove i prodotti portatili sono al 38%), siamo l’unica nazione in cui nei due mesi in esame le vendite di sistemi desktop hanno superato numericamente quelle di computer portatili. L’analisi di Context non scende nel dettaglio e non motiva queste discrepanze, ma ipotizziamo che possano essere dovute almeno parzialmente al diverso peso specifico dei canali d’acquisto e dunque al mancato conteggio di una parte delle vendite, esterne ai distributori monitorati da Context.

 

 

 

 

Il boom delle Unified Coomunications (Uc)

 

Altra tendenza marcata, nella “nuova normalità” delle aziende europee, è il bisogno di soluzioni che permettano di comunicare e collaborare a distanza, in videoconferenza, videopresenza, chat, tramite documenti condivisi e altri strumenti. Nella prima metà del 2021, rispetto alla prima metà del 2020, le vendite di prodotti di Unified Coomunications per i distributori europei sono aumentate del 76%. Nella categoria rientrano cuffie, auricolari, microfoni, videocamere, speaker, sistemi per l’allestimento delle sale riunioni, hub multimediali, telefoni IP e schermi.

 

La popolarità di questi strumenti è conseguenza della pandemia, o meglio dell’onda lunga della pandemia: uno scenario in cui viaggi e trasferte di lavoro si sono fortemente ridotti e la stessa presenza in ufficio non è più obbligatoria sette giorni su cinque. Nel solo primo trimestre del 2021 in Europa sono stati venduti tramite distributore 5,4 milioni di prodotti Uc, il 74% in più rispetto al primo trimestre del 2020. Context si attende però di osservare nei prossimi mesi dei tassi di crescita anno su anno inferiori, dato che la seconda parte del 2020 era già stata segnata da un’impennata di vendite di Unified Communications.

 

“I vendor stanno dando segnali del fatto che la domanda sta calando progressivamente, specialmente per le cuffie e le videocamere, ora che gli ordini vengono evasi”, ha spiegato Sam Naman, research and business development manager di Context. “Questo potrebbe suggerire che il mercato delle Uc stia per tornare verso livelli di normalità in un futuro vicino. In ogni caso, questo dipenderà dalle circostanze di ciascun Paese europeo”. Il diffondersi della variante Delta del coronavirus preoccupa alcune nazioni, anche nel Vecchio Continente, e non si può escludere il rischio di nuovi lockdown.

 

Tag: pc, notebook, workstation, ucc, unified communication, smart working, pandemia, new normal

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