21/05/2020 di Redazione

Sono pronte le API di Apple e Google per il tracciamento dei contatti

Le due aziende, che hanno collaborato a questo progetto, hanno rilasciato le API per consentire ai programmatori di realizzare le singole applicazioni. Ventidue paesi le hanno già richieste, tra i quali l’Italia.

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Da ieri Apple e Google hanno reso disponibile la loro tecnologia di tracciamento dei contatti Covid-19 alle autorità sanitarie di tutto il mondo. Finora 22 paesi nei cinque continenti, tra i quali anche l’Italia, hanno richiesto le API (Application Programming Interface), che consentono di sviluppare la propria applicazione a livello nazionale. Nel nostro paese si tratta di Immuni.  Apple ha già rilasciato iOS 13.5 per iPhone, iPad e iPod Touch e Google, tramite il Play Store e i Google Mobile Services, ha reso disponibile l’aggiornamento, rendendo così compatibili i device con Android 6 e versioni successive.

Nel tentativo di promuovere l'adozione e di evitare la frammentazione, l'uso delle API sarà limitato a un'app per paese, anche se potrebbe esserci qualche eccezione se si è optato per un approccio statale o regionale. Alcuni stati Usa, tra cui Alabama, Nord Dakota e Sud Carolina, prevedono di utilizzare le API per le proprie app.

Sebbene 22 paesi abbiano richiesto le API, ciò non significa che le useranno tutti. Il Regno Unito ha dichiarato di non utilizzare il modello Apple-Google e altri paesi, come l'Australia, hanno già implementato le proprie soluzioni. Tuttavia, Apple e Google si aspettano che nelle prossime settimane altri governi richiedano le API. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), che può utilizzare la tecnologia Apple-Google, ha dichiarato che rilascerà un'app di tracciamento dei contatti per i paesi che non ne realizzeranno una propria.

Nel documento che accompagna la pubblicazione delle API ci sono anche le indicazioni per i governi. La componente fondamentale delle app, che devono essere fatte solo dai sistemi sanitari nazionali, è la notifica di esposizione al contagio che userà il Bluetooth e sarà "volontaria, anonima e rispettosa della privacy". Gli utenti possono anche attivare e disattivare le notifiche di esposizione. Le app non possono richiedere l'accesso ai dati sulla posizione (in pratica non possono usare la geolocalizzazione) e non sono autorizzate a utilizzare i dati dell'utente a scopo di lucro (per esempio, per pubblicità mirate).

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