20/06/2014 di Redazione

Sql Server 2014, un database pensato per il cloud

La nuova versione del prodotto Microsoft estende l’utilizzo delle tecnologie “in memory” anche all’ambito transazionale e offre nuove opportunità in termini di business intelligence grazie a una maggiore integrazione con Power BI. Per offrire il meglio di

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Tecnologia “in memory” per prestazioni elevate in ambienti mission critical, maggiori rapidità e semplicità nell’analisi dei dati e grande attenzione al cloud ibrido. Su questi tre pilastri Microsoft  ha basato lo sviluppo della versione 2014 del suo database Sql Server, presentato alla stampa italiana ieri. “Nella visione di Microsoft del ‘cloud Os’ cerchiamo di andare a cogliere sul mercato dei trend e a soddisfarne le esigenze non solo con i prodotti ma soprattutto con un’idea di base, che vede al centro una nuvola,” spiega Fabio Santini, direttore divisione server tools and cloud di Microsoft Italia. “A differenza dei nostri competitor, che hanno una visione o solo cloud o solo ‘on premise’, noi lasciamo che il cliente faccia le sue scelte. Tutte le nostre tecnologie sono pensate per funzionare allo stesso modo indistintamente in tutte le modalità: cloud privato, pubblico o ibrido. Non costringiamo nessuno a seguire una strada specifica, ma mettiamo a disposizione tecnologie che permettono di fare la scelta giusta per quel particolare momento.

Fabio Santini, direttore divisione server tools and cloud di Microsoft Italia.


Il nuovo Sql Server 2014 amplia l’utilizzo della tecnologia “in memory” sfruttandola non solo più sul data warehouse come è avvenuto fino a oggi, ma portandola anche nell’ambito transazionale. Qui lo sforzo di Microsoft, dal punto di vista tecnologico, è stato quello di garantire la persistenza del dato, che non deve essere perso nemmeno in caso di perdita improvvisa di alimentazione elettrica.

Abbiamo cercato di sfruttare al massimo le possibilità offerte dalle tecnologie in memory,” conferma Danilo Lissoni, product marketing manager Sql Server di Microsoft Italia. “Per noi questa tecnologia non è una novità: era già disponibile con Sql Server 2012 per il data warehouse. Oggi la mettiamo a disposizione anche nelle transazioni, dove ha un impatto diretto sulle prestazioni e sui ricavi aziendali. In questo ambito permette di migliorare mediamente di dieci volte le prestazioni, e questo è il dato che in sostanza ‘certifichiamo’, ma in alcuni casi arriviamo anche a un incremento di prestazioni pare a trenta volte.

A conferma della validità della nuova generazione di Sql Server, Lissoni cita il caso di Bwin, nota società attiva nel settore delle scommesse online. L’azienda, cliente storico di Microsoft, utilizzava Sql Server 2008 gestendo quindicimila richieste al secondo. Poi Bwin ha avuto l’esigenza di migliorare le prestazioni e da sei mesi ha attivato le nuove funzionalità “in memory”, che hanno permesso di arrivare a gestire oggi 250mila richieste al secondo.

Per l’utilizzo in ambienti critici per l’azienda, le prestazioni non sono tutto: servono anche affidabilità, scalabilità e sicurezza. “Abbiamo aumentato la disponibilità grazie alla funzionalità AlwaysOn e offriamo supporto in tempo reale per rendere adatto Sql Server a soluzioni mission critical," commenta Lissoni. "Sul fronte della sicurezza, il Nist statunitense ha certificato che il nostro database è stato il prodotto meno vulnerabile degli ultimi cinque anni.”


Unendo i temi di sicurezza e cloud, Microsoft spinge anche i clienti a valutare le soluzioni di backup nella nuvola. In questo caso il cloud si propone come una soluzione affidabile ed economica che permette di disporre di una soluzione di Disaster Recovery senza fare grandi investimenti. Normalmente le risorse dedicate al backup nella cloud vengono mantenute basse, ma quando serve, in caso di problemi, si possono aumentare appoggiandosi così alla seconda copia nella cloud fino alla risoluzione del problema sul database principale.

Infine, il terzo grande tema è quello dell’analisi dei dati, della business intelligence. Qui Sql Server 2014 si interfaccia con Power BI per offrire velocità e versatilità. “L’analisi dei dati è un processo complesso, legato soprattutto alle strutture aziendali dove i tempi per arrivare al report finale possono essere molto lunghi,” commenta Fabio Santini. “Per ridurre questi tempi, spesso si usa Excel, ma con problemi di sicurezza e aggiornamento dei dati. Noi vogliamo permettere gli utenti di continuare a usare ciò che conoscono, cioè il foglio elettronico, ma inserendo questa modalità di business intelligence all’interno di un processo aziendale. In pratica, manteniamo il collegamento con i dati originali evitando così gli errori di cui abbiamo parlato prima. In questo contesto Microsoft apre anche a sorgenti di dati esterni. L’offerta di business intelligence di Microsoft parte quindi da Sql Server, ma si allarga anche ad altri strumenti, da SharePoint a Excel, fino ad Azure.

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