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Trasformazione digitale in azienda, scontento un dipendente su tre

Una ricerca di Ricoh svela che in Italia in più di un caso su tre i progetti di trasformazione digitale non vengono apprezzati dai dipendenti.

Pubblicato il 02 marzo 2023 da Redazione

Gli investimenti tecnologici fatti dalle aziende spesso migliorano il lavoro dei dipendenti, rendendolo più veloce o semplice o efficace. Questo è vero nella maggior parte dei casi, ma capita anche il contrario. Una ricerca condotta da Opinium per conto di Ricoh ha considerato un campione di mille professionisti e 250  responsabili decisionali in tutta Italia e dai risultati (poi analizzati da Cebr, Centre for Economics and Business Research) è emerso che nel nostro Paese il 35% dei dipendenti non trova beneficio nelle innovazioni tecnologiche introdotte nella propria azienda. Crede, cioè, che queste non abbiano un impatto positivo sul modo in cui si lavora.

 

I punti di vista non collimano perfettamente: più di tre decisori aziendali su quattro (76%) hanno dichiarato di implementare processi e tecnologie che tengono conto dell’experience dei dipendenti, ma tra questi ultimi solo il 62% concorda con tale affermazione. In non pochi casi, insomma, le aziende affrontano spese e cambiamenti senza aver compreso i veri bisogni dei dipendenti in materia di trasformazione digitale.

Sarebbe, invece, importante mettere sempre le persone al centro, specie considerando la nota difficoltà delle aziende a reperire professionisti competenti per alcuni ruoli (specie di area informatica). Peraltro tra gli intervistati il 31% ha citato l’ambiente e l’esperienza di lavoro come fattori determinanti per restare legati o, viceversa, abbandonare l’azienda.

 

“Le persone devono essere poste al centro di qualsiasi trasformazione del workplace”, ha commentato il Ceo di Ricoh Europe, Nicola Downing. “Occorre comprendere i loro bisogni e le loro difficoltà ed agire di conseguenza. Questo è vitale per attrarre e trattenere i talenti, migliorare la produttività e la collaborazione e garantire un senso di coinvolgimento in tutta l’organizzazione”.

 

Dall’indagine è emerso anche che il 37% delle aziende non utilizza software a supporto della produttività e del project management, mentre il 36% non usa soluzioni per l’automazione e il 33% fa a meno di qualsiasi strumento per le riunioni video a distanza, nonostante oggi queste siano tecnologie sempre più importanti in contesti di lavoro ibrido.  Ben il 72% dei dipendenti intervistati ha dichiarato che sarebbe in grado di apportare valore aggiunto all’azienda se avesse a disposizione  gli strumenti adeguati.

 

 

Tag: Ricoh, trasformazione digitale, lavoro ibrido

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