Lavorare tanto non necessariamente significa lavorare bene. La cultura del “superlavoro”, in cui la produttività (presunta) è misurata in ore passate in ufficio o in fabbrica, non è più la cultura dominante tra i piccoli e medi imprenditori italiani, ma è ancora abbastanza radicata. Stando all’indagine “Time to Transform”, realizzata da Salesforce e basata sulle risposte di 2.200 Pmi della regione Emea, in Italia il 66% degli imprenditori considera come poco sana questa cultura, in cui i dipendenti vengono spinti a fare gli straordinari. 

 

Circa uno su tre (34%) ha però ammesso di essere soggiogato proprio da una cultura di questo tipo, evidentemente ancora radicata in una discreta fetta di aziende nostrane. Lo dimostrano anche altri dati: solo il 36% degli imprenditori di Pmi italiane ha detto di non lavorare mai durante le festività, e solo il 18% si dedica totalmente al relax durante i fine settimana. Quasi la metà degli intervistati, il 48%, ha anche dichiarato che la mancanza di tempo ha un impatto negativo sulla propria salute e su quella delle propri dipendenti. Attualmente solo il 54% degli imprenditori crede di avere raggiunto un giusto equilibrio fra lavoro e vita privata. 

 

La ricerca di Salesforce ci regala però anche un po’ di ottimismo, evidenziando  in questo scenario il ruolo potenzialmente positivo della tecnologia. Il 59% dei dirigenti di Pmi ritiene che l’Internet Of Things, l’Intelligenza Artificiale e la robotica permettano di mettere il turbo all’azienda, ridurre i tempi dei processi e supportando il personale in varie attività, mentre il 46% pensa che le nuove tecnologie abbiano già reso i propri dipendenti più produttivi di quanto non fossero solo due anni fa.

 

Il tempo sarà sempre una risorsa limitata, e il ritmo di lavoro delle Pmi è probabilmente solo destinato ad aumentare in futuro”, commenta Giovanni Crispino, regional vice president per il Sud Europa e Israele di Salesforce. “La ricerca di Salesforce mette in luce che la tecnologia può offrire una soluzione importante e rapida per dare la possibilità alle Pmi di ricavare quei minuti e quelle ore in più che possono davvero fare la differenza in termini di business e salute aziendale”.