07/02/2017 di Redazione

Vmware espande i limiti della virtualizzazione di rete

Presentati Nsx per vSphere 6.3 ed Nsx-t 1.1, con miglioramenti di sicurezza, automazione e continuità applicativa. Esteso inoltre il supporto a nuovi framework e architetture non-vSphere.

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Archiviato un buon anno dal punto di vista dei conti, Vmware torna a far parlare di sé per l’aggiornamento della propria offerta. L’azienda ha infatti rilasciato un doppio update per la piattaforma di virtualizzazione di rete Nsx per vSphere, ora giunta alla versione 6.3, e per la versione nativa della soluzione, Nsx-t, disponibile per il download nella release numero 1.1. Ed è proprio quest’ultimo aggiornamento, tra i due, a rappresentare la novità più importante dal punto di vista strategico per Vmware. La piattaforma, che offre un’infrastruttura definita dal software agile per sviluppare ambienti applicativi cloud-native, supporta ora la piattaforma per il DevOps Photon, distribuzioni multiple Kvm da Canonical e Red Hat, Openstack Newton e Mitaka, quindi per tutta una nuova serie di ambienti non-vSphere.

Vmware ha annunciato anche l’introduzione di un nuovo programma beta per le aziende interessate al networking dei container e alla sicurezza per i framework applicativi che supportano il progetto Container Network Interface (Cni). Un modo in più per sottolineare, nel caso non si fosse capito, l’importanza che il vendor attribuisce a questa tecnologia.

Nsx per vSphere 6.3 supporta invece ora l’hypervisor versione 6.5, con aggiornamenti di sicurezza, per la continuità applicativa, per il data center definito dal software (Sddc) e per i fornitori di servizi. Nel primo caso, Nsx per vSphere 6.3 presenta adesso le nuove funzionalità application rule manager ed endpoint monitoring, che forniscono una visibilità unica, dall’attività a livello di sistema operativo ai flussi di rete, con conseguente policy automatizzate e update delle regole, facilitando la micro-segmentazione.

I miglioramenti in ambito application continuity offrono policy di sicurezza coerenti e dinamiche per le aziende che scalano ambienti Sddc attraverso più data center e multipli vCenters. Inoltre, Nxc permette di estendere un’infrastruttura di rete virtuale unificata, con controlli coerenti di sicurezza delle prestazioni degli endpoint remoti, il tutto da una posizione centrale. Infine, lato service provider e di implementazione di virtualizzazione delle funzioni di rete, l’aggiornamento introduce un supporto avanzato per vCloud Director.

 

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