A fianco di Donald Trump, da poco insediatosi sullo scranno della presidenza degli Stati Uniti, c’era Larry Ellison, presidente e Cto di Oracle, assieme ai suoi colleghi Masayoshi Son di Softbank e Sam Altman di OpenAI. L’azienda leader storica nei database sarà fra i principali beneficiari del piano di investimenti da 500 miliardi di dollari, destinato a coagularsi sulla nuova entità Stargate e tutto concentrato sul potenziamento dell’infrastruttura americana dedicata all’intelligenza artificiale.
Al di là del classico annuncio a effetto, occorrerà vedere se le premesse saranno rispettate e come le ripercussioni potenzialmente positive (per esempio l’attesa di creazione di 100mila nuovi posti di lavoro negli Usa) si bilanceranno con quelle più controverse (reperimento degli ingenti fondi, impatto sull’ambiente). Tuttavia, è ormai evidente che sull’AI si sta costruendo il futuro dell’industria mondiale e la sfida geopolitica fra le grandi potenze globali.
Oracle vuole essere in prima linea su questo fronte, sfruttando il proprio know-how sui dati, uno sviluppo infrastrutturale partito in ritardo ma potenziatosi molto rapidamente e il radicamento sul mercato enterprise, oggi quello più attivo e dove si trovano le risorse più ampie da investire.
Andrea Sinopoli, Vp country leader Cloud Tech di Oracle Italia
Lo scenario è stato ribadito anche al recente Data & AI Forum di Milano, dove Andrea Sinopoli, Vp country leader Cloud Tech di Oracle Italia, ha voluto evidenziare come i dati migliori per costruire progetti di AI generativa capaci di fornire vantaggio competitivo siano quelli delle stessa aziende utilizzatrici: “Possiamo già contare su diversi casi concreti di sviluppo sulla nostra infrastruttura, con grandi banche europee che usano la GenAI per migliorare la soddisfazione del cliente, la compliance e la fraud detection, gli operatori telecom che stanno sfruttando Oracle Ecp per portare le funzionalità di di data intelligence in tempo reale ai dispositivi IoT oppure esperienze nella ricerca e nel fashion, per ottenere risparmio di risorse ed energia o rafforzare la customer experience”.
Con le dovute attenzioni, anche l’Italia sta iniziando a sperimentare concretamente in questo contesto. Il Consiglio di Stato, per esempio, ha intrapreso un percorso di digitalizzazione e adozione di strumenti basati sull’AI per migliorare l’efficienza e la qualità delle attività. Fa parte del piano la recente reingegnerizzazione dei portali dell’ente, e anche dalla scelta di offrire uno strumento di open data, online dal dicembre 2024, per l’accesso ai contenuti dei procedimenti di giustizia amministrativa da parte dei cittadini: “L'introduzione dell'intelligenza artificiale non mira a sostituire il giudice, ma a supportarlo, accelerando e semplificando le fasi di studio, aggiornamento e analisi delle cause”, ha specificato Brunella Bruno, magistrata responsabile del servizio per l'informatica al Consiglio di Stato. “La tecnologia non viene mai usata in modo generativo per scrivere sentenze o fare riassunti, come elemento per risparmiare tempo, ma per accelerare le ricerche e aumentare le informazioni a disposizione, facendo emerger casistiche similari tra loro e sentenze già emesse, verificando le fonti giurisprudenziali o Identificando leggi di riferimento a partire da un atto”.
Tea, invece, è un’azienda multiservizi e società per azioni partecipata dai Comuni dell’area mantovana, che gestisce servizi pubblici essenziali come acqua, ambiente, energia e molto altro ancora. Sei, società del gruppo, si occupa in particolare della rete di distribuzione del gas nella provincia di Mantova e ha scelto di implementare strumenti AI a supporto della sua attività operativa. Gli intenti riguardavano la riduzione delle perdite di gas sulla rete, la minimizzazione degli sprechi nell’utilizzo dell’“odorizzatore“ (sostanza che dà odore al gas, intrinsecamente inodore, per permetterne il rilevamento agevole di perdite) e l’aumento della capacità di proteggere le tubature dalla corrosione: “L’introduzione dell’AI ci ha permesso di rafforzare i nostri cruscotti di analisi e controllo della rete, potendo analizzare in modo rapido una grande quantità di dati raccolti tramite sensoristica dai vari punti della rete, ad esempio componenti e apparecchiature”, ha illustrato Stefano Bianchi, Ceo di Sei. “Nel corso del proprio processo di digitalizzazione, il gruppo Tea ha anche realizzato un digital twin della rete, per poter impiegare l’AI anche per creare delle simulazioni”.
Brunella Bruno, magistrata responsabile del servizio per l'informatica al Consiglio di Stato e Stefano Bianchi, Ceo di Sei
Al centro degli sviluppi descritti, c’è l’utilizzo della Oracle Cloud Infrastructure (Oci) e la strategia del vendor, costruita sui pilastri dell’infrastruttura, dei platform services e delle applicazioni enterprise. Le fondamenta architetturali delle AI capabilities si trovano nei supercluster progettati per gestire carichi di lavoro di intelligenza artificiale su larga scala: “Essi sfruttano reti a bassissima latenza e Gpu ad alte prestazioni, scalando fino a 130.000 unità, per un training di modelli all'avanguardia. La nostra competenza nei cluster di database e nell'efficienza delle reti guida queste innovazioni”, ha puntualizzato Gianluca Liparoti, AI sales leader di Oracle.
L’Oci Generative AI Service, poi, fornisce un accesso Api-driven a modelli curati e ottimizzati per casi d'uso enterprise La piattaforma supporta attività come richieste di lavoro automatizzate e strumenti di produttività per sviluppatori, come Code Assist, che si integra con Ide popolari come IntelliJ: “La soluzione è ormai disponibile anche in italiano”, ha rimarcato Luigi Saetta, generative AI specialist di Oracle. “Gli sviluppatori possono generare, documentare o testare il codice senza problemi, aumentando la produttività senza dover eseguire configurazioni complesse".
Sul fronte applicativo, il costruttore ha integrato, in tempi recenti, capacità AI nelle proprie soluzioni Fusion Applications e NetSuite, mentre per estrarre valore dai dati aziendali, che siano o meno strutturati, le ultime evoluzioni si chiamano AI Vector Search, per la ricerca e le analisi semantiche e - (MySql) per interrogazioni in linguaggio naturale.