14/02/2025 di redazione

Antitrust: Meta corregge l’errore, l’anti-tracking di Apple sotto accusa

Ebay, Subito e altre piattaforme di annunci compravendita dovranno trovare “ospitalità” su Marketplace. Intanto in Germania si torna a parlare della funzionalità App Tracking Transparency di iOS.

(Immagine: Facebook)

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Antitrust e Big Tech: ci risiamo. Difficile star dietro a tutte le notizie riguardanti denunce, indagini, sentenze e multe sui comportamenti delle grandi aziende tecnologiche statunitensi. Oggi in prima pagina ci sono due notizie che riguardano Meta ed Apple. La prima ci riporta indietro al novembre scorso, quando la società di Mark Zuckerberg era stata multata dalla Commissione Europea per pratiche commerciali scorrette verso le piattaforme di annunci di compravendita tra privati concorrenti alla propria, cioè a Marketplace.

L’integrazione in Facebook garantisce a questo servizio un innegabile vantaggio di visibilità e di capacità di accesso a un’enorme platea di utenti ben segmentati. Dopo anni di discussione sul tema, la Commissione Europea aveva multato Meta per 797,72 milioni, in quanto l’azienda avrebbe “abusato della sua posizione dominante nei mercati dei servizi di social network personali e della pubblicità online su piattaforme di social media”.

La Commissione Europea aveva anche fatto i nomi delle concorrenti ingiustamente penalizzate: la statunitense eBay, la francese Leboncoin, l’olandese Marktplaats, la svedese Blocket, la norvegese Finn.no e l’italiana Subito.

La notizia di oggi è che Meta permetterà a questi servizi di pubblicare inserzioni su Marketplace, attraverso il nuovo Facebook Marketplace Partner Program. Gli annunci dei diversi fornitori, inclusi quelli degli utenti Facebook, appariranno affiancati l’uno all’altro.

Al momento la Commissione Europea sta valutando se queste modifiche soddifino le richieste incluse nella sentenza dello scorso novembre. Mark Zuckerberg, da parte propria, non ha mancato di esprimere dissenso, definendo la multa come “un altro esempio di come l’Unione Europea prenda di mira direttamente le società statunitensi in modo equivalente a un regime tariffario”.

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L’altra notizia riguarda Apple e porta in Germania: l’ufficio federale dei cartelli, il Bundeskartellamt, accusa l’azienda di abuso di posizione dominante attraverso la funzionalità App Tracking Transparency. Introdotto su iOS nel 2021, si tratta di uno strumento che permette agli utenti di bloccare il tracciamento delle loro attività da parte delle applicazioni mobili che di norma raccolgono dati per calibrare le inserzioni pubblicitarie. Al primo avvio di un’app, gli utenti visualizzano delle richieste di consenso per il tracciamento, che possono accettare o declinare.

Nel 2022 la funzionalità è finita nel mirino del Bundeskartellamt, che da allora la osserva. Ora l’autorità antitrust tedesca ha presentato valutazioni giuridiche preliminari in cui si contesta a Apple di aver abusato della propria posizione dominante nel mercato dei sistemi operativi, favorendo le proprie app e penalizzando quelle altrui.

Sugli iPhone, infatti, per le applicazioni di Apple le richieste di consenso vengono mostrate solo due volte, mentre per tutte le altre app i messaggi sono quattro. E cambia anche il modo in cui viene posta la domanda, incoraggiando (per le applicazioni Apple) o scoraggiando (per le altre) l’utente a dare il consenso per il tracciamento.

A detta di Andreas Mundt, presidente dell’antitrust tedesco, lo strumento anti-tracciamento di Apple “rende più difficile, per gli sviluppatori delle app concorrenti, poter accedere a dati utili per l’advertising”. L’azienda violerebbe così una norma nazionale e una europea sulla libera concorrenza. La società di Cupertino ha risposto affermando di voler “continuare a collaborare in modo costruttivo con l’ufficio federale cartelli, per garantire che gli utenti continuino ad avere trasparenza e controllo sui propri dati”.

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