Apple ha presentato la nuova gamma degli iPhone 16, nei quali l’intelligenza artificiale fa da protagonista. Non che questa tecnologia fosse stata assente, finora, sugli smartphone della Mela, ma il nuovo sistema operativo iOS 18 degli iPhone 16 fa fare un salto evolutivo importante in direzione dell’AI generativa.
La già preannunciata Apple Intelligence infonde l’AI in tutto l’ecosistema software e in singole applicazioni, consentendo una varietà di azioni di automazione e di generazione di contenuti: scrittura e riscrittura di testi, ricerca tra le immagini fotografiche, creazione di emoji, confezionamento di clip video, e ancora funzioni intelligenti nella posta elettronica e nelle notifiche. Inoltre d’ora in poi, se l’utente vuole, l’assistente Siri può collegarsi a ChatGpt per trovare risposte alle domande più complesse.
Peccato però che Apple Intelligence non sia, per ora, disponibile in Italia né in altri Paesi dell’Unione Europea. Al momento l’azienda di Cupertino ha sviluppato queste funzionalità solo in lingua inglese, annunciando comunque il rilascio del supporto in francese, spagnolo, cinese e giapponese nel corso del 2025. Nessun accenno, per ora, all’italiano. Inoltre non è neanche possibile usare Apple Intelligence in inglese, anzi questa novità non viene nemmeno citata nel siti Web italiano della Mela.
Apple, come altri gatekeeper, è attualmente impegnata a introdurre nei propri software e servizi alcuni correttivi tesi a soddisfare le richieste della nuova normativa europea Digital Markets Act.
L’azienda sostiene comunque di aver elevato, con Apple Intelligence, le caratteristiche di sicurezza e privacy di iOS, facendo in modo che i processi di AI si appoggino a un cloud privato quando le risorse di computazione disponibili sullo smartphone non sono sufficienti. A ogni richiesta dell’utente che coinvolga l’AI, Apple Intelligence determina se possa essere gestita in locale o se necessiti di maggiore potenza di calcolo, e nel secondo caso l’elaborazione viene dirottata su un cloud privato. Quest’ultimo non archivia i dati coinvolti né li rende accessibili a Apple, sottolinea l’azienda.
Ha senso, dunque, acquistare un iPhone 16 in Italia oggi come oggi, spendendo una cifra non inferiore a 979 euro e, a salire, fino a 1.239 euro per l’iPhone 16 Pro? La risposta dipende, naturalmente, dal valore che si attribuisce alla tecnologia non solo in quanto utile ma perché bella e innovativa. Pur in assenza delle funzioni di Apple Intelligence, avremmo nelle mani degli smartphone che rappresentano lo stato dell’arte in termini di design, velocità e prestazioni fotografiche e video.
Oltre ai 48 megapixel delle fotocamere posteriori e ai 12 o 48 (sull’iPhone Pro) dell’ultragrandangolo, è da segnalare il miglioramento dell’usabilità, ovvero è possibile catturare immagini e video impartendo tutti i comandi con un solo dito. Sull’iPhone 16 debutta il processore proprietario A18, associato a una Gpu 5-core, mentre il Pro impiega un chip ancora più performante, A18 Pro, e una Gpu 6-core. Un aspetto da non trascurare, specie per chi ha le mani piccole, è la possibilità di scegliere tra quattro formati di schermo, ovvero 6,1 o 6,7 pollici per l’iPhone 16 classico e 6,3 o 6,9 per il Pro.