31/07/2025 di redazione

Arriva il gemello virtuale personalizzato che ci imita e lavora per noi

L’italiana Cogit AI propone l’idea dei gemelli digitali con capacità di conversazione e di azione. Volendo, possiamo cedere il nostro aspetto e la nostra voce.

(Immagine: Cogid AI)

(Immagine: Cogid AI)

E se potessimo avere un gemello digitale, un digital twin che ci assomiglia davvero, che appare, comunica e parla come noi? In realtà non solo possiamo averlo, ma possiamo crearlo con una tecnologia italiana. Sviluppata da Cogit AI, una startup milanese, Agentica è una piattaforma che permette di costruire dei digital twin intelligenti e “personalizzati”, copie digitali di persone in carne e ossa, di cui è conservato l’aspetto fisico, così come la voce e lo stile comunicativo.

Riprodurre le proprie fattezze non è obbligatorio (si può dare all’avatar qualsiasi aspetto si desideri) ma è possibile. Tutto parte dal caricamento di una foto, un’un'illustrazione o un modello 3D, a cui segue una procedura che in pochi click porta alla realizzazione dell’avatar. Per la voce del digital twin si può scegliere tra le opzioni presenti in libreria (declinate in più lingue) o caricare un file audio, che verrà usato come fonte di addestramento. La parte più importante è però il “cervello”, e anche qui la procedura è semplice: il gemello digitale può essere addestrato con l’importazione di testi, documenti, liste di domande e risposte o link a fonti di informazioni esterne.

Non si otterrà un semplice avatar personalizzato, bensì un software che è allo stesso tempo un chatbot e un agente, con capacità  di duplice natura, sia conversazionali sia operative. Fondamentale, a tal fine, è l’integrazione con Crm, posta elettronica e altri sistemi aziendali.

Il risultato è quello che Cogid AI chiama “digital twin attivo”, anche se, più che una tecnologia di gemello digitale come quella usata per attività di simulazione, progettazione o monitoraggio, si tratta qui di chatbot potenziati da capacità di Agentic AI e personalizzabili. In ogni caso, a seconda delle istruzioni ricevute il software creato può interagire via chat, rispondere a messaggi email, cercare informazioni, effettuare prenotazioni, creare report, inviare notifiche o automatizzare processi. Può, inoltre, comparire e parlare all’interno di flussi video streaming, non limitandosi a ripetere discorsi predefiniti bensì comprendendo il contesto. Gli ambiti di applicazione spaziano dal servizio clienti alla formazione in e-learning, dall’intrattenimento alla produzione di contenuti multimediali.

Potenziamento, non sostituzione

L’idea di un’intelligenza artificiale che lavora al nostro posto è tentatrice e allo stesso tempo inquietante. Ma Cogit AI mette le mani avanti, se non altro a parole: i “gemelli” creati con Agentica rappresentano non un sostituto dell’uomo ma un “nuovo modo di estendere sé stessi, potenziato dall’AI ma ancorato all’identità reale dell’individuo”.

Potremmo delegare al digital twin quello che non riusciamo a fare in un determinato momento, perché siamo occupati o non in servizio, oppure attività a scarso valore aggiunto, in cui l’automazione è particolarmente vantaggiosa e non problematica. Cogid AI fa alcuni esempi: un dirigente aziendale che delega parte della comunicazione al suo digital twin; uno studio medico che risponde alle richieste dei pazienti in modo continuativo; un docente universitario che mantiene un contatto con gli studenti anche fuori dall’orario di lezione; un artista che crea esperienze digitali.

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI