A tal proposito, Cisco ha presentato il Cisco Networking Research 2025, una indagine di mercato condotta in 30 Paesi a dicembre 2024 che ha coinvolto 8065 manager dedicati alla gestione dell’infrastruttura IT di aziende con almeno 250 dipendenti.
Il punto principale che emerge dallo studio è che la trasformazione dell’infrastruttura di rete è diventata un tema cruciale per le imprese italiane e internazionali, spinte dall’ascesa dell’intelligenza artificiale, dalla crescente complessità operativa e dalle nuove esigenze di resilienza digitale.
La rete al centro delle strategie di crescita
Secondo l’indagine, quasi tutti i leader IT italiani (ben il 96%) considerano la modernizzazione della rete un prerequisito essenziale per poter adottare in modo efficace soluzioni cloud, IoT e AI e questa consapevolezza si riflette anche nelle previsioni di spesa: l’83% prevede di aumentare la quota di budget destinata all’infrastruttura di rete nei prossimi mesi.
Il dato più evidente riguarda però la sicurezza. Per il 98% degli intervistati italiani, una rete sicura è fondamentale per la continuità e la crescita aziendale. E non si tratta solo di proteggere i dati: una rete evoluta è vista dal 94% come un asset che rafforza la postura di sicurezza complessiva dell’organizzazione.
La sensibilità così elevata ai temi di security sono anche una diretta conseguenza della “vivacità” dei cybercriminali. Il 68% delle aziende italiane, infatti, ha già affrontato disservizi gravi a causa di attacchi, congestioni o errori di configurazione e questo ha ovviamente innalzato la richiesta di servizi di resilieza. A livello globale, l’impatto economico dei downtime si aggira sui 160 miliardi di dollari ogni anno, un costo tale da motivare le imprese a investire sulla riduzione del rischio.
In quest'ottica si inquadra anche la collaborazione con Domyn, azienda deep-tech italiana che produce soluzioni di AI pensate per settori regolamentati con la quale Cisco collaborerà per proporre soluzioni di intelligenza artificiale sicura e orientata a principi di sovranità.
Infrastrutture ancora inadatte, ma in evoluzione
Per questo, l’automazione e l’intelligenza artificiale vengono considerate strumenti essenziali non solo per garantire prestazioni elevate, ma anche per abilitare una nuova customer experience. Il 58% dei responsabili IT italiani ritiene che le reti intelligenti potranno contribuire direttamente a generare nuovi ricavi grazie a servizi più rapidi, personalizzati e fidelizzanti.
Nonostante l’urgenza, molti ambienti IT non sono ancora pronti per questa trasformazione. Il 76% degli intervistati ammette che i data center attuali non soddisfano pienamente i requisiti dell’intelligenza artificiale. Per rispondere a questa carenza, l’87% prevede un'espansione delle capacità, sia on-premise sia in ambienti cloud ibridi.
In parallelo, il 100% dei leader IT italiani afferma che le reti automatizzate e intelligenti saranno cruciali per lo sviluppo futuro. Tuttavia, solo il 32% ha già implementato funzioni avanzate come la segmentazione dinamica o la visibilità in tempo reale. Una situazione che rischia di ostacolare le ambizioni di crescita, a meno di accelerare negli investimenti tecnologici.
La C-suite è pronta a sostenere la svolta architetturale
Le aziende italiane stanno già raccogliendo i primi frutti della trasformazione. Tra i vantaggi più citati vi sono il miglioramento dell’esperienza cliente (52%), l’aumento dell’efficienza (34%) e la spinta all’innovazione (42%). Ma questi benefici sono messi a rischio da infrastrutture ancora troppo rigide, frammentate o gestite manualmente.
A sottolinearlo sono gli stessi IT leader, che indicano tra le principali criticità l’esistenza di silos applicativi (58%), l’adozione incompleta delle nuove tecnologie (57%) e una gestione operativa ancora poco automatizzata (42%). Investire in reti adattive e intelligenti diventa così una priorità per abilitare nuove fonti di reddito (88%) e ottenere risparmi significativi sui costi operativi (92%).
In chiusura, troviamo utile inserire una nota su alcuni numeri che sono tratti da un altro studio di Cisco, il Cisco’s 2025 AI Briefig, che conferma come la rete non sia più soltanto una responsabilità tecnica, ma un asset strategico. Secondo questo studio, il 97% dei CEO sta espandendo l’uso dell’AI e il 78% affida le decisioni infrastrutturali a CIO e CTO. Tuttavia, il 74% riconosce che le attuali limitazioni infrastrutturali stanno già rallentando la crescita aziendale. Un altro punto di vista che conferma numeri molto simili a quelli visti in precedenza e che rafforza la convinzione – condivisa dal 96% degli executive – che il successo futuro dipenderà anche dalla solidità delle partnership tecnologiche. L’era dell’AI richiede un cambiamento strutturale e culturale: chi saprà agire oggi sarà tra i protagonisti della prossima rivoluzione digitale.