Meta avanza di diverse caselle nel gioco dell’oca dell’intelligenza artificiale. Lo fa con tiro di dati da 29 miliardi di dollari: a tanto ammonta l’investimento in Scale AI, startup di San Francisco che sviluppa tecnologie per l’etichettatura dei dati e la valutazione dei modelli di intelligenza artificiale.
La startup ha creato, inoltre, un motore per l’addestramento degli algoritmi (Scale Data Engine), non solo dei Large Language Model ma anche di modelli di visione computerizzata utilizzabili, per esempio, nei sistemi di guida autonoma. Le sue diverse soluzioni sono rivolte sia all’utenza tecnica degli sviluppatori software sia alle aziende utenti e, ancora, al settore governativo.
Parte dell’investimento servirà a Meta per acquisire una partecipazione del 49%, a detta di fonti confidenziali di Reuters. Ma soprattutto l’azienda di Menlo Park è interessata ad Alexandr Wang, il ventottenne amministratore delegato di Scale AI: si unirà al team di intelligenza artificiale di Meta.
Nato a Los Alamos, New Mexico, e figlio di immigrati cinesi, dopo essere entrato al Mit di Boston Wang ha scelto di abbandonare gli studi per co-fondare Scale AI (con la collega Lucy Guo, che diventerà poi un’imprenditrice dei social media). Accadeva nel 2016, quando il giovane era appena diciannovenne. In cinque anni, la valutazione della startup è salita a 7,3 miliardi di dollari e oggi si aggira sui 18,5 miliardi.
Con l’ingresso di Wang nella squadra di Meta, il chief strategy officer, Jason Droege, prenderà temporaneamente il timone di Scale AI come amministratore delegato ad interim. Seguiranno l’ex Ceo, in direzione Menlo Park, anche alcuni (non si sa quanti) dei circa 1.500 dipendenti della startup. Wang, in ogni caso, continuerà a far parte del board di Scale AI.
Le intenzioni di Meta e di OpenAI
L’accordo con Meta si configura quindi più come un’alleanza tecnologica molto stretta che non come un’acquisizione. Anche perché l’azienda di Mark Zuckerberg resta per ora un socio di minoranza, benché molto “ingombrante”. Le vere intenzioni di Zuckerberg si paleseranno prossimamente ma per ora circolano solo i commenti ufficiosi, come quello di un ex dipendente di Scale AI che ha dichiarato a Forbes: “Una volta diventato parte di Meta, il business di Scale collasserà totalmente”.
L’accordo tra Scale AI e Meta, in ogni caso, riecheggia un po’ quello stretto fra OpenAI e Microsoft a partire dal 2019, con investimenti sempre più sostanziosi da parte dell’azienda di Satya Nadella. OpenAI ha però stretto anche un rapporto con Scale AI, diventandone un partner tecnologico preferenziale. E ora che cosa succederà, considerando l’ingresso in campo a gamba tesa di Meta, un aperto concorrente di OpenAI nei Large Language Model?
Dopo indiscrezioni e smentite, pare che l’azienda di Sam Altman non interromperà i rapporti. Alla conferenza Vivatech di Parigi la direttrice finanziaria di OpenAI, Sarah Friar, ha detto: “Non vogliamo congelare l’ecosistema a causa di acquisizioni che accadono. Se ci eliminiamo a vicenda, credo che di fatto rallenteremo il ritmo dell’innovazione”.