Sulla firma elettronica, Euronovate ha costruito un modello di business che si è evoluto nel tempo e oggi ha abbracciato quello che è più corretto definire soluzioni di trust technologies. Per comprendere con precisione come l’azienda si è evoluta nel tempo ed è arrivata ad aprire di recente un nuovo competence center a Padova, appare utile fare un passo indietro.
Euronovate nasce nel 2012, con sede iniziale a Mendrisio, in Svizzera, e una proposizione basata sulla firma avanzata, che all’epoca di differenziava da quella semplice per la necessità di identificare in modo certo l’autore e per l’immutabilità del documento sulla quale veniva apposta, pur senza assurgere al valore legale completo della firma qualificata, la quale, allora come oggi, richiede la validazione da parte di una certification authority: “Siamo partiti lavorando soprattutto con le banche, per aiutarle a regolare in modo chiaro, ma anche semplice, il rapporto con la clientela”, ricorda il Cto dell’azienda Fabio Gatti. “Questo ha costituito la base per la creazione di una service delivery platform, che consente di personalizzare i processi di firma digitale a seconda del settore o del contesto specifico di ogni realtà”.
Un’accelerazione verso la diversificazione è avvenuta negli ultimi anni, con la disponibilità di soluzioni come wID e wSign. La prima è una piattaforma di onboarding digitale, che consente di integrare nuovi utenti o clienti in un sistema aziendale, automatizzando un processo che comprende l’identificazione digitale, ma anche il controllo costante delle informazioni correlate alle normative in corso, secondo la logica del Know Your Customer, ormai fondamentale in settori come quello finanziario. wSign, invece, consente di firmare documenti su qualunque genere di dispositivo, semplificando i processi di contrattualistica o altri che possano essere gestiti a distanza, sempre combinando la necessità di lavorare con documenti a valore legale e la semplicità di utilizzo.
Fabio Gatti, Cto e Andrea Pirone, chief revenue officer di Euronovate
Accanto alle soluzioni software, Euronovare ha deciso di creare anche un proprio dispositivo per la firma digitale: “Siamo arrivati oggi a Ensign 11, un prodotto per l’acquisizione biometrica con schermo touch multipunto e, in versione Nfc, con la possibiilità di autenticarsi tramite carta d’identità o passaporto elettronico”, illustra Gatti.
Il percorso evolutivo dell’offerta si è compiuto in parallelo a quello della crescita sul mercato e oggi l’azienda conta su circa 160 dipendenti e oltre 200 clienti: “Oltre alle banche, siamo presenti nella sanità, nelle Telco, nella logistica e nel retail”, descrive Andrea Pirone, chief revenue office di Euronovate. “In quest’ultimo ambito rientra il progetto realizzato per Conad e centrato sulla digitalizzazione di tutto il processo di emissione delle carte di credito con il brand del retailer, per poter effettuare gli acquisti. Siamo oggi in grado di indirizzare numerose tematiche che interessano le aziende, dalla gestione documentale alla ristrutturazione dei processi basati sull’identificazione, dalla customer experience alla sostenibilità”.
Per questo, l’azienda ha deciso di inaugurare di recente un competence center a Padova, che conta su circa 25 dipendenti (di età media intorno ai trent’anni), raccoglie tutte le esperienze evolutive che hanno caratterizzato la società nel decennio abbondante di attività, ma guarda anche alla formazione (con stage organizzati in collaborazione con l’Università di Padova) e alla ricerca, accanto a quanto già presente a Mendrisio: “Lavoriamo su sviluppi legati alla nostra offerta hardware, ma anche al riconoscimento facciale tramite reti neurali e machine learning. In affiancamento al sempre necessario controllo umano per le identificazioni”, conclude Gatti.