https://www.gartner.com/en/newsroom/press-releases/2025-02-05-gartner-survey-supply-chain-genai-productivity-gains-at-individual-level-while-creating-new-complications-for-organizations
L’intelligenza artificiale generativa è amica della produttività? Questo è ciò che ci hanno raccontato per due anni molti vendor che propongono Large Language Model o integrano strumenti di GenAI all’interno di soluzioni software. E in parte è sicuramente vero. Ma è anche vero il contrario: può creare ansia da prestazione e un generale peggioramento dell’ambiente di lavoro per molti dipendenti. Così, almeno, la pensa Gartner, descrivendo ciò che chiama “paradosso della produttività” legato all’adozione dell'intelligenza artificiale generativa nelle organizzazioni di supply chain (quindi in funzioni come produzione, vendite, magazzino, logistica).
Un nuovo studio della società di ricerca evidenzia che sull’uso della GenAI nelle attività di supply chain c’è un notevole scarto tra aspettative e la realtà. Vero è che gli strumenti chatbot consentono un incremento di produttività a livello individuale, ma questo non si traduce in un incremento di produttività collettivo, esteso al team di lavoro.
Facendo una valutazione sugli incrementi di produttività del singolo collaboratore, ne risulta che gli strumenti di GenAI permettono a chi svolge un lavoro da scrivania di “risparmiare” 4,11 ore alla settimana, ovvero velocizzano attività a scarso valore aggiunto consentendo di dedicare ad altro il tempo risparmiato. Se, invece, la valutazione sulla produttività viene fatta a livello di team, ne risulta un incremento di produttività molto inferiore, pari solo a 1,5 ore guadagnate a settimana da ciascun collaboratore.
Inoltre, altro paradosso, la GenAI sembra utile per migliorare la qualità del lavoro e del “prodotto” di tale lavoro, ma solo se la valutazione viene fatta a livello individuale, mentre un’analisi d’insieme sul team non evidenzia benefici di questo tipo.
Va detta una cosa: lo studio di Gartner si basa su un sondaggio condotto nell’agosto dello scorso anno su 265 lavoratori della supply chain di diversi Paesi del mondo, oltre che su 75 interviste di profondità. Nel giro di qualche mese le tecnologie di GenAI sono rapidamente evolute, con miglioramenti di interfaccia e di qualità dell’output. Inoltre, nel frattempo si è continuato a parlare di chatbot e LLM ed è presumibile che molte aziende e singoli utenti abbiano, oggi rispetto a qualche mese fa, una maggiore familiarità con questi strumenti. Tuttavia c’è un problema di fondo non poi così volatile o soggetto ai progressi della tecnologia, un problema che riguarda gli approcci, le finalità d’uso della GenAI e anche la psicologia.
Lo studio di Gartner indica anche che il 72% delle organizzazioni di supply chain ha adottato (o meglio aveva adottato, ad agosto 2024) strumenti di GenAI, ma nella maggior parte dei casi con risultati modesti in termini di produttività guadagnata e di ritorno sull’investimento. Tuttavia non è necessariamente colpa della tecnologia: a detta degli analisti, i responsabili di supply chain dovrebbero sviluppare strategie più ampie, non finalizzate solo all’efficienza ed estese anche ai lavoratori “in prima linea”, non solo a chi sta alla scrivania.
“I primi progetti di GenAI all’interno della catena di fornitura rivelano un paradosso della produttività”, ha detto Sam Berndt, senior director della Supply Chain practice di Gartner. “Il suo utilizzo ha migliorato la produttività individuale nelle professioni da scrivania, ma questi incrementi non si riverberano sulle altre funzioni e, nei fatti, peggiorano il generale ambiente di lavoro per molti dipendenti”. I responsabili delle supply chain, quindi, dovrebbero rivedere le proprie strategie di adozione.
Nell’irruzione dell’intelligenza artificiale nei contesti di lavoro ci sono poi degli aspetti psicologici, finora un po’ sottovalutati da molte aziende Qui Gartner di nuovo ammonisce i manager: non bisogna focalizzarsi solo sull’efficienza e sulla produttività, ma incoraggiare l’uso della GenAI per la creatività e l’innovazione. Si ridurrebbe così una certa ansia (Gartner usa proprio questa parola) che molti sperimentano nel dover usare queste nuove tecnologie su richiesta dei manager e con l’esplicita o implicita richiesta di essere più produttivi. Inoltre sarebbe opportuno guidare i collaboratori nell’adozione dei nuovi strumenti e anche nell’utilizzo del tempo risparmiato grazie alla GenAI.