23/09/2025 di Valentina Bernocco

Gpu e intelligenza artificiale: accordo “monstre” tra Nvidia e OpenAI

La società guidata da Jensen Huang investirà 100 miliardi di dollari nell’azienda di ChatGPT. Con una promessa: arrivare alla “superintelligenza”.

(Immagine: OpenAI)

(Immagine: OpenAI)

Nvidia e OpenAI firmano un accordo colossale sotto al segno dell’intelligenza artificiale, dei large language model e delle Gpu utilizzate per addestrarli e per farli funzionare. Un accordo da 100 miliardi di dollari: a tanto ammonta l’investimento che permetterà a Nvidia di diventare il partner strategico preferenziale di OpenAI. Un ruolo in precedenza occupato da Microsoft, azienda da cui però progressivamente la ex startup di Sam Altman si è allontanata sempre di più.

Il rapporto, costruito sui circa 13 o 14 miliardi di dollari che si stima Microsoft abbia investito negli anni, si è logorato probabilmente a causa (così dicono i rumors) di divergenze tra i rispettivi consigli di amministrazione, in merito al previsto passaggio di OpenAI da non-profit a società benefit. Parallelamente, l’azienda di Altman ha cercato di ridurre la dipendenza tecnologica da Microsoft appoggiandosi anche ad altri fornitori di infrastruttura in cloud.

In questo contesto di “rapporto in crisi”, ma soprattutto nel contesto della sempre crescente necessità di OpenAI di dotarsi di Gpu di ultima generazione, si cala l’accordo con Nvidia. L’azienda da quasi 4.500 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato aveva già investito in OpenAI lo scorso anno una cifra non irrisoria, 6,6 miliardi di dollari, che paiono però bruscolini se paragonati ai 100 miliardi del nuovo accordo. 

L’intesa prevede anche che OpenAI acquisti da Nvidia forniture di Gpu, in diverse fasi e a condizioni economiche ancora ufficialmente non definite. Serviranno ad allestire i server di nuovi data center in cui saranno addestrati Large Language Model ancora più evoluti dell’ultimo GPT-5, rilasciato lo scorso agosto. OpenAI di aggiungere server ai propri data center, per un totale di circa 10 gigawatt di potenza ulteriore. Un armamentario che servirà, stando alle dichiarazioni, per sviluppare la già declamata “superintelligenza” (il termine è stato usato da Meta, e immaginiamo possa diventare il prossimo tormentone del mercato Ict).

Nvidia Gpu Vera Rubin (Immagine: Nvidia)

Nvidia Gpu Vera Rubin (Immagine: Nvidia)

Il potenziamento delle infrastrutture di OpenAI comincerà nel secondo semestre del 2026 e farà leva su una fornitura di Gpu Vera Rubin di Nvidia: componenti che per i workload di AI promettono prestazioni di 7,5 volte superiori a quelle delle migliori Gpu attualmente in commercio. Per essere più precisi, un rack Vera Rubin NVL144 CPX, con 144 unità di elaborazione grafica Rubin CPX e 36 Cpu Vera, garantisce prestazioni di calcolo NVFP4 (formato introdotto da Nvidia con l'architettura Blackwell) 7,5 volte superiori a quelle del sistema rack GB300 NVL72, di recente lancio.

In tutto questo, OpenAI ha voluto precisare che l’intesa con Nvidia non annulla le esistenti alleanze tecnologiche e commerciali con Microsoft, Oracle e SoftBank. Intanto, i commenti di rito non hanno lesinato sui toni enfatici. “Nvidia e OpenAI sono sono spinti a vicenda per un decennio, dal primo supercomputer DGX alla svolta di ChatGpt”, ha dichiarato il fondatore e Ceo di Nvidia, Jensen Huang. “L’accordo sull’investimento e sull’infrastruttura segna un nuovo passo in avanti, dislocando 10 gigawatt per alimentare la prossima era di intelligenza”.

“Tutto comincia dal calcolo”, ha detto Sam Altman. “L’infrastruttura di calcolo sarà la base dell’economia del futuro e utilizzeremo ciò che stiamo costruendo con Nvidia sia per creare nuove scoperte fondamentali di intelligenza artificiale sia per dotare di esse, su larga scala, persone e aziende”.

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