Ibm spinge sull’intelligenza artificiale, ma anche sul calcolo quantistico e sulle tecnologie mainframe: lo fa con un investimento da 150 miliardi di dollari, circoscritto agli Stati Uniti e da realizzarsi nell’arco di cinque anni. “La tecnologia non si limita a costruire il futuro, ma lo definisce”, ha dichiarato il presidente e Ceo, Arvind Krishna. “Siamo focalizzati sui posti di lavoro e sull’industria manifatturiera americana fin dalla nostra nascita, 114 anni fa, e con questo investimento e impegno industriale garantiremo che Ibm rimanga l’epicentro delle capacità di calcolo e di AI più evolute al mondo”.
Dopo gli investimenti da centinaia di miliardi di dollari annunciati negli ultimi mesi da Apple, Nvidia, OpenAI e Oracle, l’azienda di Armonk si unisce alla corsa sull’intelligenza artificiale, ma distinguendosi dalle altre Big Tech nordamericane. A differenza dei nomi citati, Ibm ha alle spalle una storia nel mainframe e si è ritagliata un ruolo di primo piano nell’ambito (ancora relativamente ristretto) del quantum computing. Punterà, quindi, a cementare queste caratteristiche distintive.
Attualmente usano il Quantum Network di Ibm per accedere a sistemi di calcolo quantistico quasi 300 organizzazioni (tra aziende Fortune 500, atenei, laboratori di istituzioni statali e startup) e 600mila utenti. Schiacciando il tasto del patriottismo, assai di moda tra le società tecnologiche statunitensi di questi tempi, l’azienda ha promesso di voler continuare a progettare, costruire e assemblare computer quantistici in Nordamerica.
Un server mainframe di Ibm
I server e software per il mainframe di Ibm (prodotte nello stabilimento di Poughkeepsie, New York) supportano “oltre il 70% a valore delle transazioni mondiali”, ha fatto sapere l’azienda. Tra i clienti ci sono anche gli enti governativi, specie statunitensi, oltre a banche, aziende sanitarie, operatori del settore retail.
Sul totale dei 150 miliardi di dollari di investimento,
30 miliardi saranno destinati ad attività di
ricerca e sviluppo nel campo dei mainframe e del calcolo quantistico. Il fatto non stupisce, anzi è forse un impegno necessario per Ibm considerando che la
concorrenza di Google e Microsoft sta sfornando innovazioni hardware significative, come rispettivamente i processori
Willow e
Majorana 1. Google punta a rilasciare le prime applicazioni commerciali di quantum computing nel giro di pochi anni.