Modernizzazione applicativa è un’espressione forse non troppo “sexy”, che però racchiude una trasformazione fondamentale per le aziende intenzionate a diventare più digitali, più agili e più competitive. Una materia prettamente tecnica, da sviluppatori, ha in realtà risvolti concreti sulla produttività, sulla capacità di vendita dell’azienda, sulla soddisfazione dei clienti, sulla capacità di stare un passo avanti ai competitor. Intraprendere il percorso non è facile, ma i potenziali benefici ripagano dell’impegno.
Come sottolineato da Forrester Research, i vantaggi di una buona modernizzazione applicativa spaziano dalla scalabilità alla migliore qualità dei prodotti e servizi offerti, dalla resilienza alla capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti. La stessa società di analisti, nel report “The Forrester Wave: Modern Application Development Services, Q3 2022”, ha valutato Thoughtworks come leader di questo mercato.
Ma come si realizza un progetto di modernizzazione delle applicazioni e dei sistemi IT aziendali? Qual è la migliore strategia? Ecco il punto di vista di ThoughtWorks.
Modernizzare i sistemi informativi di un’azienda è un'impresa, ma ci sono buoni motivi per farlo. Dall'aumento dell'agilità per stare al passo con le richieste dei clienti, all'eliminazione di costi e complessità nella gestione della tecnologia legacy, le motivazioni possono essere molteplici. Il percorso di modernizzazione tuttavia non è mai semplice. Le decisioni importanti da prendere sono numerose, ognuna delle quali può avere un impatto sul futuro dell'organizzazione, ma ci sono fattori comuni che possono prevederene il grado di successo o comunque accorciarne i tempi.
“La spinta può venire dal business o dai sistemi informativi”, dice Valeria Della Rosa, head of client services Italy di ThoughtWorks. “In entrambi i casi necessita di un’evoluzione aziendale. Richiede una combinazione di trasformazioni simultanee dell’architettura tecnologica e di business, delle applicazioni e della cultura aziendale. Bisogna avere un’ottica strategica, una visione che vada oltre i sistemi informativi che si vanno a modernizzare e le rispettive tecnologie, ma soprattutto essere pronti a supportare un cambiamento culturale. Altrimenti si rischia di partire a fronte di grandi investimenti e ritrovarsi con una legacy di delusione”.
Thoughtworks evidenzia tre considerazioni e alcune indicazioni per le aziende determinate a raggiungere i propri obiettivi.
Valeria Della Rosa, head of client services Italy di ThoughtWorks
Pianificare per mantenere l’entusiasmo oltre il lancio
I progetti di modernizzazione sono impegnativi. Se si parte troppo velocemente senza un piano chiaro di come andranno affrontati i problemi di fondo, c’è il rischio di una perdita di entusiasmo e che l’intero processo si arresti. Per quanto sia utile identificare e partire con quelle iniziative che portano valore aggiunto in tempi brevi per dimostrare il valore della modernizzazione fin dall'inizio e guadagnarsi il buy-in, le cosiddette “quick wins”, bisogna avere da subito un’idea delle principali sfide tecnologiche che devono essere affrontate, come ad esempio le modifiche alla struttura dei dati.
Avere un piano strategico sin dall’inizio e una prima traccia delle fasi incrementali da susseguirsi aiuterà ad affrontare le sfide più complesse associate al patrimonio legacy che inevitabilmente si presenteranno senza perdere l’entusiasmo guadagnato. È invece necessario pianificare in anticipo l’intero processo, tracciando chiaramente le fasi incrementali e le principali sfide tecnologiche che devono essere affrontate man mano che si presentano, come ad esempio le modifiche alla struttura dei dati.
Le strategie più efficaci riguardano quelle le applicazioni che portano un maggiore valore aggiunto e in tempi più brevi: queste "quick wins" possono aiutare a dimostrare il valore della modernizzazione fin dall'inizio, assicurando il buy-in anche per le sfide future. Seguendo questo approccio, i team possono acquisire slancio nelle prime fasi della modernizzazione dotandosi di un piano strategico per mantenerlo, mentre si interfacciano con le applicazioni più complesse e con le nuove sfide associate al patrimonio legacy.
Re-immaginare estendendo lo sguardo oltre i sistemi informativi
La modernizzazione aziendale va ben oltre la semplice migrazione al cloud. È quindi importante saper esaminare l'intero patrimonio tecnologico e le capacità effettive di un'organizzazione per determinare quali cambiamenti consentiranno all'azienda di essere più flessibile, adattabile e resiliente.
I progetti di modernizzazione di successo partono da un preciso obiettivo aziendale, e si concentrano sui cambiamenti tecnologici necessari per realizzarlo. Sembra relativamente semplice, ma in pratica si tratta di immaginare che cosa si potrebbe fare con un'infrastruttura applicativa moderna che non è ancora stata realizzata: un compito non semplice soprattutto se non si ha molta esperienza con ambienti cloud moderni.
Avere in mente un obiettivo chiaro per l’organizzazione faciliterà il processo evolutivo necessario senza perdita di motivazione. In tal senso è utile che i team coinvolti nella modernizzazione abbiano ampio sguardo sulle iniziative digitali promosse dal business in modo da identificare eventuali problematiche attribuibili alla tecnologia legacy.
Promuovere un cambiamento culturale oltre la tecnologia
La modernizzazione non è solo un'evoluzione tecnologica. Le applicazioni supportano le funzioni aziendali, quindi ogni applicazione modernizzata necessita un significativo cambiamento culturale e operativo, ben oltre le sfide tecnologiche affrontate dagli sviluppatori. Se questo cambiamento non è ben pianificato, gestito e supportato, l’azienda non sarà in grado di cogliere tutto il valore delle nuove applicazioni.
La gestione di questi cambiamenti richiede competenze diverse da quelle puramente tecniche. Non ci si può affidare esclusivamente ad architetti ed esperti di cloud per guidare l'organizzazione attraverso questo cambiamento: le loro competenze devono essere integrate con esperti di change management in grado di gestire tutto il processo. Avere una visione chiara non basta se non si è pensato oltre le competenze tecnologiche per accompagnare il percorso di trasformazione.