Oracle ha alle spalle un anno di crescita, con 57,4 miliardi di dollari di ricavi, e davanti la prospettiva di un altro anno ancora migliore. L’azienda punta addirittura a diventare il maggior fornitore mondiale di applicazioni Software as-a-Service e uno tra i colossi dell’Infrastructure as-a-Service, cioè del cloud infrastrutturale, accanto ad Aws, Microsoft e Google.
“L'anno fiscale 2025 è stato un anno molto buono, ma crediamo che l'anno fiscale 2026 sarà ancora migliore perché i nostri tassi di crescita del fatturato saranno nettamente superiori”: parole della Ceo, Safra Catz, a commento dei numeri sul quarto trimestre e sull’intero esercizio fiscale, arrivati ieri. Nel quarto trimestre Oracle ha superato le aspettative degli analisti del London Stock Exchange, con 15,9 miliardi di dollari di ricavi (contro i 15,59 miliardi attesi), dato in crescita dell’11% anno su anno, e con 1,70 dollari di utili per azione (versus 1,64 dollari). Le Remaining Performance Obligations (Rpo) sono salite del 41%, a 138 miliardi di dollari.
Come ormai accade da diversi anni, di trimestre in trimestre, il cloud è la componente di offerta che fa da traino. Sommando i servizi infrastrutturali (IaaS) e di software (SaaS) le vendite del quarter hanno toccato quota 6,7 miliardi di dollari, in crescita del 27% su base annua, mentre il solo Infrastructure-as-a-Service (poggiato sulla Oracle Cloud Infrastructure, Oci) ha fruttato 3 miliardi di dollari, con una crescita del 52%.
Il futuro sarà ancor più roseo, stando alle dichiarazioni della Ceo: “Prevediamo che il nostro tasso di crescita totale del cloud, applicazioni SaaS più infrastruttura, passerà dal 24% dell’anno fiscale 2025 a oltre il 40% nel fiscal year 2026”. In particolare, per la componente IaaS ci si attende nell’anno fiscale 2026 una crescita di ricavi del 70%. Il valore delle Rpo, secondo le attese, raddoppierà. “Oracle è sulla buona strada per diventare non solo il più grande fornitore di applicazioni aziendali cloud al mondo, ma anche una delle più grandi aziende di cloud infrastrutturale al mondo”, ha affermato Catz.
Un esercito di nuovi data center
Per sostenere la domanda di servizi IaaS, la Oracle Cloud Infrastructure si allargherà non di poco, con 47 data center in via di realizzazione nei prossimi dodici mesi. “Il fatturato dei nostri database multicloud con Amazon, Google e Azure è cresciuto del 115% dal terzo al quarto trimestre”, ha sottolineato il fondatore, chairman e Cto, Larry Ellison. “Attualmente abbiamo 23 datacenter multicloud attivi e altri 47 saranno costruiti nei prossimi dodici mesi. Prevediamo che la crescita a tre cifre dei ricavi multicloud continuerà anche nell'anno fiscale 2026”.
Anche per l’offerta Oracle Cloud@Customer (cloud gestito da Oracle su infrastrutture interne al perimetro dell’on-premise del cliente) c’è attesa di un raddoppio di giro d’affari e anche di un raddoppio dei data center dedicati (ai 29 attualmente in funzione se ne aggiungeranno altri 30). “I ricavi complessivi del consumo di Oracle Cloud Infrastructure sono cresciuti del 62% nel quarto trimestre”, ha aggiunto Ellison. “Prevediamo che i ricavi da consumo Oci cresceranno ancora di più nell’anno fiscale 2026. I tassi di crescita dei ricavi Oci sono vertiginosi, così come la domanda".
In Italia, tra i clienti che hanno attivato nuovi contratti nell’ultimo trimestre spiccano Amplifon (ha scelto Oracle Customer Success Services e Oracle Mission Critical Support for SaaS per supportare l'adozione delle Fusion Cloud Application), Cnh Industrial (utilizza Oracle Exadata Database Service su Oracle Database@Azure), EssilorLuxottica (usa Oracle Fusion Cloud Epm) e Iveco (utilizza la suite di Human Capital Management, Oracle Fusion Cloud Hcm, per gestire i suoi 36mila dipendenti).