Oltre a televisori e smartphone, l’offerta commerciale di Samsung comprende una gamma professionale incisiva all’interno dei progetti per la digitalizzazione del Paese, in particolar modo nel momento in cui si aprono interessanti opportunità grazie ai fondi messi a disposizione dal Pnrr. Un rapporto, quello di Samsung con la Pubblica Amministrazione, che ha già avuto modo di esprimersi ancor prima della messa a disposizione dei fondi associati al Pnrr, avendo l’azienda partecipato lo scorso anno alla fornitura di lavagne interattive alle scuole italiane, grazie ai fondi Pon (Piano Operativo Nazionale).
“Prima del covid la situazione era diversa e la sensibilizzazione verso gli strumenti digitali, sia nel privato sia nella PA e nelle scuole, era bassissima”, ha commentato Stefano Conforto, head of sales di Samsung Electronics Italia, in occasione della tavola rotonda organizzata da Esprinet sul tema “Pnrr e opportunità per il canale”. “Dobbiamo quindi ammettere che oltre alle tante problematiche e drammatiche conseguenze, la pandemia ha di fatto accelerato la digitalizzazione. Basti pensare che fino a tre anni fa in Italia venivano commercializzate circa un decimo delle lavagne interattive vendute lo scorso anno e non solo nelle scuole, ma in tutti i settori; per questo motivo si prevede che almeno fino alla fine del periodo valido per gli stanziamenti del Pnrr (ossia entro il 2027) gran parte del budget inizialmente previsto per altre voci di spesa si sposterà verso la digitalizzazione”.
La necessità di avanzare verso la digitalizzazione, inizialmente come conseguenza della fase emergenziale della pandemia, si è evoluta fino a definire nuove strategie di business, segnando di fatto l’ingresso in una nuova era, in cui si lavora da remoto e in cui la comunicazione digitale e l’evoluzione tecnologica diventano ormai elementi imprescindibili.
Affinché questa trasformazione possa effettivamente realizzarsi, è necessario che si attivi una catena del valore dove competenze, formazione e assistenza siano alla base del cambiamento.
Stefano Conforto, head of sales di Samsung Electronics Italia
“Lo scorso anno alcune scuole hanno acquistato molti prodotti tecnologici direttamente dai mercati del Far East”, ha proseguito Conforto. “Molte lavagne interattive che sono state consegnate giacciono intonse, ancora confezionate, nei magazzini delle scuole perché non trovano nessuno in grado di installarle e fornire il supporto necessario per il loro utilizzo. Non c’è stata formazione, non c’è stata una comunicazione adeguata che abbia coinvolto correttamente i dirigenti scolastici”.
Non basta fornire i prodotti, i vendor per potere attivare un circolo virtuoso a supporto delle tecnologie digitali devono fare formazione per la corretta installazione e utilizzo dei propri prodotti, coinvolgendo i partner distribuiti sul territorio, in modo da raggiungere capillarmente i clienti e le istituzioni locali. Partner che abbiano le competenze adatte, sia tecnologiche sia di tipo consulenziale, e che siano in grado di trasferire ai clienti le conoscenze necessarie.
Uno sforzo, quello del trasferimento delle competenze, che vede Samsung impegnata sia attraverso il canale dei propri partner, sia direttamente sul campo, come ha affermato Conforto: “A partire dallo scorso anno e fino a gennaio 2024, attraverso la piattaforma S.O.F.I.A. (Sistema Operativo per la Formazione e le Iniziative di Aggiornamento per il personale della scuola), ossia il portale del Ministero dell’Istruzione per l’accesso ai corsi di aggiornamento dedicati ai docenti, Samsung sta formando un gran numero di docenti, contando 4.705 iscritti , di cui 1.906 hanno già completato il percorso di formazione. In questo modo, quando un nostro partner di canale si reca nelle scuole, riesce a interagire con docenti formati, facilitando così la comunicazione sui temi tecnologici e riuscendo a far percepire i vantaggi che possono derivare dalla digitalizzazione degli ambienti didattici. Solo rivolgendosi a una filiera competente si può trasmettere fiducia alle scuole e aiutarle a impiegare al meglio i fondi per l’acquisto di tecnologia”.