Era il 2001 quando sul mercato comparve un oggetto tanto futuristico quanto buffo: il Segway PT. Oggi la sua storia quasi ventennale si chiude, dato che il produttore cinese Ninebot ha deciso di fermarne la produzione a partire dal mese prossimo. Doveva rivoluzione il trasporto individuale e alla fine è stato sopraffatto dal successo dei monopattini elettrici. L’idea di base era buona, soprattutto considerando la tecnologia di autobilanciamento che consente a chiunque di stare in equilibrio senza problemi. Il suo costo e i suoi ingombri gli sono però stati fatali.
In totale ne sono stati prodotti circa 140 mila, in una storia aziendale che è stata travagliata. Alla fine, i Segway PT hanno trovato un loro spazio nel mondo professionale, utilizzati per esempio da addetti al magazzino, operatori della vigilanza, portalettere e simili. Purtroppo non è bastato: il Segway lo scorso anno ha realizzato un fatturato il cui peso totale sui ricavi della società si è fermato all’1,5 per cento.
All’inizio era stato battezzato dal suo inventore, Dean Kamen, Segway HT (Human Transporter). Presentato nel 2001 e commercializzato dall’anno successivo, avrebbe dovuto vendere almeno 40 mila pezzi all’anno. Nel 2003 il risultato si è però fermato a seimila unità. Nel 2009 le vendite complessive, dal momento del lancio erano arrivate a 50 mila pezzi, e la società fu ceduta al milionario britannico Jimi Heselden, il quale morì l’anno dopo in un incidente avvenuto proprio guidando uno di questi mezzi. Nel 2015, infine, l’azienda è stata acquisita da Ninebot.