24/06/2020 di Redazione

Segway PT, è il momento di dire addio al grande incompreso

Dopo quasi vent’anni di storia (e di vendite deludenti) Ninebot, l’azienda cinese proprietaria del marchio statunitense, ha deciso di fermarne la produzione. Ecco la sua storia.

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Era il 2001 quando sul mercato comparve un oggetto tanto futuristico quanto buffo: il Segway PT. Oggi la sua storia quasi ventennale si chiude, dato che il produttore cinese Ninebot ha deciso di fermarne la produzione a partire dal mese prossimo. Doveva rivoluzione il trasporto individuale e alla fine è stato sopraffatto dal successo dei monopattini elettrici. L’idea di base era buona, soprattutto considerando la tecnologia di autobilanciamento che consente a chiunque di stare in equilibrio senza problemi. Il suo costo e i suoi ingombri gli sono però stati fatali.

In totale ne sono stati prodotti circa 140 mila, in una storia aziendale che è stata travagliata. Alla fine, i Segway PT hanno trovato un loro spazio nel mondo professionale, utilizzati per esempio da addetti al magazzino, operatori della vigilanza, portalettere e simili. Purtroppo non è bastato: il Segway lo scorso anno ha realizzato un fatturato il cui peso totale sui ricavi della società si è fermato all’1,5 per cento.

All’inizio era stato battezzato dal suo inventore, Dean Kamen, Segway HT (Human Transporter). Presentato nel 2001 e commercializzato dall’anno successivo, avrebbe dovuto vendere almeno 40 mila pezzi all’anno. Nel 2003 il risultato si è però fermato a seimila unità. Nel 2009 le vendite complessive, dal momento del lancio erano arrivate a 50 mila pezzi, e la società fu ceduta al milionario britannico Jimi Heselden, il quale morì l’anno dopo in un incidente avvenuto proprio guidando uno di questi mezzi. Nel 2015, infine, l’azienda è stata acquisita da Ninebot.

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