28/02/2023 di Redazione

Tencent rafforza il fronte cinese nella battaglia dei chatbot

Come Alibaba e Baidu, la media company cinese sta dedicando risorse allo sviluppo di programma simile a ChatGPT.

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Anche Tencent vuole correre la corsa dei chatbot, già affollata di colossi come Microsoft (che indirettamente, tramite OpenAI, ha aperto la strada con ChatGPT), Alphabet (con Bard, tecnologia di AI generativa destinata al motore di ricerca Google Search), Baidu (con Ernie), Alibaba (con un programma attualmente in fase di test interno) oltre che da una miriade di grandi e piccole aziende che stanno cominciando a sfruttare le tecnologie di intelligenza artificiale generativa per scopi di ricerca, produzione di contenuti, supporto clienti e altro ancora. Ora Tencent ha avviato una squadra di sviluppatori che lavoreranno per creare un chatbot simile a ChatGPT, o almeno questo hanno riferito a Reuters due “persone informate sui fatti”.

Secondo gli informatori, il prodotto di Tencent (gigantesca media e Internet company le cui attività si estendono dai videogiochi ai social network, dallo streaming video ai fumetti) utilizzerà un modello di training di intelligenza artificiale sviluppato internamente e battezzato Hunyuan. Il chatbot si chiamerà, di conseguenza,  HunyuanAide. Contattata da Reuters, l’azienda non ha commentato l’indiscrezione ma ha ribadito quanto già comunicato il 9 febbraio, ovvero che sono in corso attività di ricerca su una tecnologia simile a ChatGPT.


Le indiscrezioni su HunyuanAide, d’altra parte sono credibili, considerando l’hype che oggi circonda questo genere di tecnologie, capaci di trovare risposte in modi più evoluti di quanto non faccia un motore di ricerca (per esempio, sintetizzando concetti e dando consigli, come fa la nuova chat di Bing) oppure di creare testi giornalistici o letterari, oggi ancora con risultati discutibili ma in rapido miglioramento. I chatbot di AI generativa stanno diventando uno dei terreni di scontro tecnologico, un elemento in gioco nella corsa all’innovazione che da decenni vede contrapposte le Big Tech statunitensi e la loro controparte cinese.

In Cina non è possibile creare un account per usare ChatGPT, ma nella Repubblica Popolare i modelli di intelligenza artificiale che alimentano il programma non sono difficili da ottenere e sempre di più vengono integrati anche all’interno di applicazioni per l’utente finale. Recentemente l'Università Fudan di Shanghai ha messo a punto Moss, un programma di elaborazione del linguaggio naturale simile a ChatGPT. E i due software hanno avuto un esordio simile: sommersi dai download, all’indomani del lancio i server di OpenAI e dell’Università Fudan non hanno potuto soddisfare tutte le richieste. Al momento Moss è accessibile solo su invito.

 

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