La comunicazione video, dalle riunioni in videochat agli eventi in videoconferenza, fa ormai parte della nostra quotidianità lavorativa. Circa il 71% dei dirigenti e manager di grandi aziende utilizza il video su base giornaliera, secondo quanto emerso da un sondaggio di Pexip, condotto gra settembre e novembre 2021 dalla società di ricerca Brightvision. Su 246 responsabili di team e manager C-level intervistati (appartenenti ad aziende con fatturato compreso tra 10 milioni e un miliardo di dollari, ubicate in undici Paesi tra Europa, Nord America e Australia), il 91% ha detto di trarre beneficio dalle videoconferenze, considerandole nel complesso come un’esperienza positiva, e una percentuale dell’81% ha espresso preferenza per il video rispetto alle chiamate vocali, ritenute meno efficaci.
Uno smart working senza videoconferenza, insomma, è ormai difficilmente pensabile. Il canale video non solo aiuta la produttività ma migliora la relazione tra aziende e clienti in vari modi, per esempio intensificando i contatti più di quanto non facciano le telefonate (per l’84% degli intervistati) e favorendo la fidelizzazione (59%). Non a caso, il 71% dei manager e degli imprenditori di aziende medio-grandi e grandi già impiega da tempo i servizi di videoconferencing nelle interazioni con i propri clienti.

(Infografica: Pexip)
"Il sondaggio che presentiamo, ha commentato Fabio Sambrotta, regional sales manager di Pexip Italia, “mostra come l'uso dei servizi di videconferencing come strumento di lavoro sia destinato a crescere ancora, e che è possibile utilizzarlo oltre che per condurre riunioni tradizionali, anche come strumento per facilitare la relazione con i clienti. Secondo i manager delle aziende intervistate, i sistemi di videoconferecing giocano un ruolo importante nell'attrarre e fidelizzare i clienti, rafforzare la motivazione dei gruppi di lavoro e creare uno spazio flessibile in cui interagire in un mondo ibrido".
Una potenziale criticità riguarda la privacy dei dati e la sicurezza dei sistemi di comunicazione video (come peraltro dimostrato dai ripetuti episodi di “zoombombing” del 2020). Considerando la natura riservata di molte informazioni aziendali, non stupisce che il 68% degli intervistati abbia sottolineato l’importanza di sicurezza e privacy; nel settore dei servizi finanziari, per il 49% degli intervistati queste sono, anzi, priorità assolute.